Giuro che mi ero ripromesso di non scrivere più su questo schifoso argomento, ma è più forte di me.
Italia in crisi morale. Secondo Bagnasco, “il Paese è un paese spaesato e sta attraversando una grave crisi morale, in cui sono diffusi comportamenti criminali che non trovano soluzione ed è illusorio sperare in un improvviso quanto miracolistico rinsavimento”.[…]
La crisi morale la sta attraversando la chiesa, non di certo la popolazione italiana. Tra pedofilia, omofobia ed intolleranza verso gli altri credo religiosi non se la passano male, ma pretendono di farci il pippone ogni santo giorno.
Ethos condiviso. La Chiesa non vuole in nessun modo proporre una sorta di Stato etico e tuttavia s’interroga sul fatto che esista o meno “una modalità, compatibile con la democrazia, grazie alla quale nutrire un ethos collettivo partecipato e ad un tempo capace di resistere e sopravanzare rispetto alla dissipazione dei costumi”.
Qualcuno si droga e non credo che costui sia il giornalista di Repubblica.it
Critiche ad Amnesty. Bagnasco ha attaccato duramente la scelta di Amnesty International di includere l’aborto per le donne che hanno subito violenze sessuali fra i diritti umani, “magari anche solo nei casi di violenza compiuta sulla donna”. Si tratta di “derive – ha proseguito- che ci rendono ulteriormente avvertiti del pericoloso sgretolamento a cui sono sottoposte le consapevolezze umane anche più evidenti, e della necessità quindi di una presenza qualificata a contrastare simili esiti”.
Magari la penserebbe diversamente se avesse una figlia o una moglie stuprata e messa incinta da uno sconosciuto… ma loro non hanno compagne: gli bastano i bambini.
Contro l’eutanasia. Fra i capisaldi della storia italiana e del “nostro popolo”, il primo posto va “al valore della persona e della vita umana, vita che deve essere accolta e accudita fin dal suo sorgere, ed amorevolmente accompagnata fino al suo naturale tramonto”. Poi aggiunge: “L’aborto non è un diritto”.
Per difendere questa strampalata teoria sulla salvaguardia della vita ci vuole la Faccia da Culo di un cristiano cattolico. Tanto per restare in famiglia, quindi un caso che conosco “abbastanza” bene: andatelo a raccontare ad un malato di cancro che va avanti a pappette e morfina che non gli permettete di morire dignitosamente perché volete accompagnare la sua vita “amorevolmente fino al tramonto
“.
Messa in latino. Per Bagnasco, Benedetto XVI non l’ha promossa per una sorta di “ricerca di un proprio lusso estetico, slegato dalla comunità, e magari in opposizione ad altri”, ma per la “volontà di includersi sempre di più nel mistero della Chiesa che prega e celebra, senza escludere alcuno e senza preclusione ostativa verso altre forme liturgiche o nei confronti del Concilio Vaticano II”. Insomma, nessuna forma di contrapposizione.
Falso come Giuda (tanto per restare in tema).