“Nessun miglioramento” dell’Italia nella graduatoria del World economic forum (Wef) sulla competitività delle Nazioni. L’Italia è infatti al quarantasettesimo posto come l’anno scorso, ultima tra i 25 membri dell’Ue, con l’eccezione della Polonia. In testa alla classifica è invece la Finlandia, seguita da Usa e Svezia. Dopo essersi classificata 26/a nel 2001, l’Italia continua a rimanere indietro rispetto ai concorrenti europei, hanno affermato a Ginevra gli economisti del Wef.
Ma non finisce qui; l’Italia è:
- 114esima su 117 Paesi per efficienza del sistema fiscale;
- 113esima per peso della burocrazia;
- 112esima per peso delle tasse;
- 110esima per le attese di recessione;
- 109esima per flessibilità salariale;
Sul fronte tecnologico l’Italia è 44/a, nettamente al di sotto di Paesi quali Germania (16), Regno Unito (17) e Francia (24). L’utilizzo di personal computer in Italia è inferiore a quello di Corea, Cipro o Repubblica Slovacca, mentre Singapore, Taiwan, Estonia e Corea superano l’Italia nell’uso di Internet.
Particolarmente preoccupanti sono inoltre la mancanza di indipendenza del sistema giudiziario (59), la percezione che il governo favorisca imprese e individui ‘ben connessi’ nel decidere su appalti e politiche (72).