Vicariato di Roma
Ufficio stampa e comunicazioni sociali
COMUNICATO STAMPA
22 dicembre 2006
In merito alla richiesta di esequie ecclesiastiche per il defunto Dott. Piergiorgio Welby, il Vicariato di Roma precisa di non aver potuto concedere tali esequie perché, a differenza dai casi di suicidio nei quali si presume la mancanza delle condizioni di piena avvertenza e deliberato consenso, era nota, in quanto ripetutamente e pubblicamente affermata, la volontà del Dott. Welby di porre fine alla propria vita, ciò che contrasta con la dottrina cattolica (vedi il Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 2276-2283; 2324-2325). Non vengono meno però la preghiera della Chiesa per l’eterna salvezza del defunto e la partecipazione al dolore dei congiunti.
Le parola piu giuste per questa cosa le ho lette, ma non ricordo dove,
comunque il concetto era che Gesu è stato sulla croce per qualche decina di ore , grande sofferenza, certo … Welby per 9 anni è stato sulla “sua croce”, e nemmeno il funerale gli hanno fatto …
fortuna che non sono un cattolico praticante (e se continuano ad agire al Vaticano, saranno sempre di meno)
Non ho parole.
Stando ai principi della Chiesa cristiana, un uomo non è più libero di decidere cosa fare della propria vita.
I miei complimenti.