Come reimmatricolare l’auto italiana in Francia (aggiornamento 22/06/2022)

AGGIORNAMENTO 22/06/2026

Un nuovo aggiornamento dall’utente Luigi che, direttamente dalla Corsica e prendendo spunto dal precedente aggiornamento di Federico, ci regala una guida aggiornatissima all’immatricolazione di un’auto italiana in Francia.

Come al solito, il testo originale di Luigi lo potete trovare nella sezione dei commenti, mentre subito qui sotto troverete lo stesso testo formattato per una lettura più agevole..

Grazie Luigi per il tuo contributo!

Prima di tutto, grazie a Roberto e Federico per le preziose informazioni contenute nel post! Senza sarei impazzito. Riesco a scrivere questo commento con tanti mesi di ritardo, ma sono stato a dir poco fagocitato dalla mia vita lavorativa e familiare… ma bando alle ciance, ora eccomi qua!

Confermo in grossa parte quelle che sono state le operazioni effettuate da Federico, ma ci sono alcuni dettagli differenti.

In primis, in Italia, almeno fin quando ho effettuato io la pratica, è necessario espatriare già con il mezzo radiato al PRA. Il che vorrebbe dire foglio di via e targhe provvisorie volendo trasportare il veicolo sulle sue “ruote” (quindi ulteriori costi), o metterlo su un camion ed espatriarlo (economicamente ancora peggio). Tra le altre cose io non avevo alcuna intenzione all’inizio di restare a lungo in Francia, quindi non avevo proprio pensato alla cosa. Sarei dovuto rientrare in Italia, in piena pandemia, radiare e tornare indietro. Ma vivendo già qui, in Corsica, ho dunque affrontato questa prima difficoltà inviando, attraverso un amico, targhe e libretto di circolazione italiani ad un’agenzia di pratiche auto in Italia, con una mia delega. Costo dell’operazione 105€. Presumibilmente fatta direttamente al PRA sarebbe costata un pochino di meno, ma ho preferito non incasinarmi. Mi sono fatto scansionare la nuova carta di circolazione con la radiazione segnata su… Mi rendo conto che questo sia un espediente, ma un poco mi sono sentito costretto. Il rischio era che se beccavano il mio amico con le targhe ed il libretto potevano fare molte storie. Un alternativa potrebbe essere inviare tramite posta assicurata le targhe direttamente ad una vostra agenzia di fiducia.

Qui è cominciata l’avventura francese.

Tutto è stato fatto online, fatta eccezione per la stampa delle targhe (anche se si potrebbe).

1) Quitus

Tramite mail ho scritto al Centre des Impôts della mia zona (2B – Haut Corse). Essendo già proprietario del veicolo mi hanno detto di dover inviare i seguenti documenti (quindi rispetto a Federico né fattura di acquisto né certificato di cessione):

  • Il formulario cerfa 1993-PART
  • Un giustificativo di domicilio
  • Copia del documento di identità
  • Carta di circolazione italiana

Vi consiglio di scrivere al vostro ufficio di competenza e chiedere direttamente a loro, specificando quale è la vostra situazione e di quali documenti hanno bisogno. A differenza di quanto accaduto a Federico mi hanno rinviato il formulario Cerfa 1993-PART con il numero di Quitus segnato su. Il tutto è durato due giorni lavorativi.

(nota dell’admin: per quanto riguarda il certificato cerfa 1993-PART, credo che Luigi si riferisca al documento cerfa 1993-PARD-D-SD, ma non ne sono sicuro).

2) Immatricolazione

Iscritto al portale ANTS, con tutte le scartoffie pronte e digitalizzate, ho fatto la procedura come specificato da Federico, con la differenza che il Quitus mi era stato inviato dal Centre des Impôts, quindi non ho dovuto “inventarmelo”. Procedura iniziata il 29 di Settembre sera e terminata il 14 di ottobre con la richiesta di pagamento di quanto dovuto per l’immatricolazione (nel mio caso 148,76€, il calcolo si effettua in base ai cavalli fiscali) ed invio lo stesso giorno della carte grise provvisoria.

3) targhe nuove

Con la carte grise provvisoria sono andato ad un officina vicino casa e mi sono fatto stampare le targhe sul momento (costo 25€).

4) Assicurazione

Ho parlato con varie assicurazioni sul territorio cercando di non ripartire da zero con le classi bonus malus, l’unica assicurazione che ha accettato parzialmente il mio certificato di rischio è stata l’Axa che alla “modica” cifra di 400€ mi ha assicurato il veicolo per un anno, incluso soccorso stradale e rottura di vetri.

Quindi il tutto si è risolto in una quindicina di giorni lavorativi e ad un costo di burocrazia pari a 278,76€ (radiazione + immatricolazione + targhe). Da aggiungere l’assicurazione…

Questo è quanto. Spero in qualche modo che anche queste indicazioni possano essere utili a chi verrà dopo di me.
Grazie ancora a Roberto e Federico…e buona immatricolazione a tutti.

AGGIORNAMENTO 14/04/2021

Dopo tanto tempo, ecco un aggiornamento della procedura di re-immatricolazione scritta dall’utente Federico 🙂 Troverete il testo originale nella sezione dei commenti. Bando alle ciance, eccovi la prima e la seconda parte della guida (e ringraziate solamente Federico, io mi sono limitato ad approvare il suo commento!).

– PUNTATA 1: Introduzione e il Quitus

Come promesso, ecco la mia Guida Galattica (a puntate) per re-immatricolare un veicolo in Francia, basata sulla trafila che ho appena compiuto per i miei veicoli (un’auto e una moto).

Premessa 1

Da qualche tempo, sia per la digitalizzazione sia per la crisi Covid, tutte le operazioni si svolgono online. Nessun bisogno (o quasi, vedere più sotto) di recarsi fisicamente in alcun ufficio.

Premessa 2

Le entità coinvolte sono: Centre des impôts e ANTS (Agence nationale des titres sécurisés). Le Prefecture non entrano in gioco.

Documenti necessari

Lista esaustiva dei documenti necessari (salvo eccezioni, vedere puntata 2):

  • Documento di identità
  • Giustificativo di domicilio francese
  • Libretto italiano
  • Modulo Cerfa 13750*07
  • Quitus fiscal

Partendo dal presupposto che siate in possesso dei primi 3, che d’ora in poi chiameremo per comodità SOLITOTRIO©, e che il quarto (Modulo Cerfa 13750*07) si fa online all’istante, il vostro cammino deve cominciare dalla domanda del mitologico Quitus fiscal.

Quitus fiscal: è il documento che attesta che avete pagato la TVA (ovvero l’IVA) sulla vostra auto al momento dell’acquisto. Va domandato al vostro Centre des Impôts di competenza, ovvero quello del comune in cui risiedete. Il problema è che attualmente tutti i Centre des Impôts sono chiusi al pubblico, per cui dovete cercare di avere un appuntamento contattandoli per mail, o telefono, il che può essere quasi impossibile. Nel mio caso mi sono comunque recato fisicamente al centro, dove ho trovato appesa alla posta una cassetta delle lettere e dei moduli di contatto vergine da compilare. Compilato e imbucato il modulo, sono stato contattato per mail circa una settimana dopo. Mi è stato domandato di fornire, oltre al SOLITOTRIO©:

  • fattura d’acquisto, qualora la vettura fosse stata acquistata da un commerciante (caso della mia moto).
    OPPURE
  • certificat de cession, qualora la vettura fosse stata acquistata (o ricevuta in dono) da privato (caso della mia auto). Certificato vergine qui: https://www.service-public.fr/simulateur/calcul/15776

Il giorno stesso, ho ricevuto una mail che mi avvisava che il veicolo era stato correttamente registrato e il relativo numero a 7 cifre di validazione del Quitus.

ATTENZIONE: a questo punto l’iter relativo al Quitus è terminato, non riceverete nessun documento né per posta né per mail, ma l’amministrazione francese saprà che il vostro veicolo è in regola… qui bisogna veramente fare una professione di fede, soprattutto noi italiani scettici (nota di rbnet: confermo :D).

Nella prossima puntata: caricare i documenti sul sito dell’ANTS in modo furbo.


PUNTATA 2

Come promesso, ecco la seconda parte della guida basata sulla mia fresca esperienza.

Una volta in possesso del numero di validazione del Quitus, recatevi sul portale ANTS e fate l’accesso: come detto da altri, non è necessario creare un conto, dato che con FranceConnect potete usare le credenziali di qualsiasi altro account abbiate con l’amministrazione francese (Ameli, Impots…).

A questo punto:

mon espace véhicule -> Je souhaite faire une autre demande -> immatriculer pour la première fois un véhicule en France

Vi si chiederà di caricare:

  • Libretto italiano;
  • Giustificativo di domicilio francese;
  • Modulo Cerfa 13750*07 di domanda di immatricolazione;
    e…
  • QUITUS FISCAL!

Ma come? Abbiamo appena detto che non si riceve nessun documento legato al Quitus, ma solo un numero di validazione! Ed ecco dove sta il ‘metodo furbo‘ cui accennavo nella puntata precedente: bisogna allegare un formulario di DOMANDA DI QUITUS, riempendo anche il campo, in teoria riservato all’amministrazione, col numero di validazione (‘Numéro de Quitus’, nel gruppo 6).

Link al formulario: https://www.impots.gouv.fr/portail/formulaire/1993-part-d/demande-de-quitus-fiscal-1993-part-d-sd

…Facile eh?

A quel punto il vostro dossier sarà trattato e, se tutto andrà a buon fine, dopo una settimana circa riceverete una comunicazione ‘votre dossier est en attente d’une action de votre part‘ in cui vi si chiede sempliecemente di pagare online la reimmatricolazione (circa 200 euro nel mio caso, ma credo dipenda dalla potenza fiscale [nota di rbnet: per la prima immatricolazione di un veicolo in Francia bisogna tenere presente anche l’imposta ‘Taxe malus sur les véhicules les plus polluants‘: https://www.service-public.fr/particuliers/vosdroits/F19911]).

Fatto ciò, il giorno dopo riceverete per mail la ‘carte grise provisoire‘, già valida a tutti gli effetti (potete quindi stamparla e recarvi, come detto da altri, a fare le targhe francesi ed installarle) ma di durata limitata a un mese, e qualche giorno dopo ancora, per raccomandata, l’agognata ‘carte grise‘.

La parte finale del processo, ovvero la distruzione delle targhe italiane,è ancora in corso. Ci aggiorneremo presto, spero…


AGGIORNAMENTO 24/09/2018:

Il buon Giovambattista (che ringrazio moltissimo) ha risposto al mio appello (che trovate più sotto, poco prima della guida originale) ed ha deciso di condividere la sua esperienza riguardo la reimmatricolazione in Francia della sua vettura precedentemente immatricolata in Italia. Vi consiglio di leggere il suo messaggio perché ci sono alcuni informazioni importanti a cui prestare attenzione.

Grazie per il tuo articolo sulla reimmatricolazione della macchina in Francia, mi ha aiutato tantissimo. Vorrei quindi raccontarti la mia esperienza, magari potresti inserirla nell’articolo.

Innanzitutto, il CDC non è stato necessario. Sono andato all’ufficio delle imposte con il libretto, certificato di proprietà, justificatif de domicile e documento di riconoscimento, e ho ottenuto il Quitus gratuitamente in 10 minuti.

Avevo recentemente fatto la revisione in Italia (meno di 6 mesi) e mi ero fatto lasciare un certificato, in italiano, sul quale sono indicati i dati dell’auto e la dicitura “esito positivo”. Questo documento è stato accettato e non ho avuto bisogno di fare il controle technique.

Ho quindi iniziato la domanda sul sito ANTS e caricato i documenti necessari: quitus, libretto, certificato di proprietà, justificatif de domicile e revisione. In 3 settimane ho ricevuto il libretto provvisorio, ho potuto fare l’assicurazione (Macif, buoni prezzi e mi hanno riconosciuto gli anni di esperienza di guida in Italia), e in qualche giorno ho ricevuto il libretto originale e ho potuto stampare le targhe.

Tutto molto più facile di quello che mi aspettavo! Costo circa 200 euro (Polo 1.6 diesel 90CV).

Poi bisogna radiare la macchina dal PRA. Io abito vicino Parigi e ho deciso di passare per il consolato. Impossibile da contattare… Quindi mi sono recato personalmente al consolato con i seguenti documenti: copia libretto francese, copia carta d’identità, certificato di proprietà, libretto originali e la prova di un bonifico di 57.50 euro all’ACI. Dopo una lunga attesa, e una fila senza alcun ordine (che gli costava mettere 2 bigliettini numerati??), ho potuto parlare con la persona che si occupa delle radiazioni. Ha preso i miei documenti senza rilasciarmi nulla (neanche su richiesta), dicendomi che massimo una settimana e avrei ricevuto il certificato di radiazione, e lasciandomi il numero di telefono del suo ufficio. Non ho ricevuto niente per 6 settimane e la persona non rispondeva al telefono (decine di chiamate al giorno, tutti i giorni). Alla fine mio padre è andato a informarsi in Italia ed effettivamente l’auto è stata radiata. Sconsiglio di passare per il consolato, veramente un pessimo servizio.

Spero che la mia esperienza possa esservi utile.

– Giovambattista


ATTENZIONE: le informazioni che trovate nella guida originale presente in questa pagina e che riguardano i documenti da presentare presso la prefecture (punto 4) sono da considerarsi obsolete. A partire dal 6 Novembre 2017 tutte le nuove richieste di immatricolazione/carte grise si effettuano solamente online e non più in prefecture. I documenti da presentare rimangono per lo più invariati.

Tutte le informazioni ufficiali si possono trovare a questo link: https://www.service-public.fr/particuliers/actualites/A12151

Se qualcuno avesse già avuto esperienza con la nuova procedura online e se la sentisse di pubblicare una nuova guida o aggiornare le info qui contenute è ovviamente il benvenuto 🙂 Potete contattarmi utilizzando il modulo di contatto del blog.


Articolo aggiornato il 27 Gennaio 2017 con i suggerimenti che gli utenti hanno pubblicato nei commenti o inviato per email.

Circa 1 anno fa, con la mia famiglia, ci siamo trasferiti in Francia. Durante questo periodo, tra i vari problemi che abbiamo dovuto affrontare, c’è stato quello della burocrazia francese e detto da un Italiano questo dovrebbe già farvi comprendere cosa significhi qui la parola “burocrazia”. In Francia qualsiasi cosa richiede un modulo e una firma e non esiste l’autocertificazione. Ma c’è una grossissima differenza con l’Italia: la burocrazia sembra funzionare o almeno questa è stata fino ad ora la nostra esperienza.

Repubblica Francese

Uno dei vari ostacoli affrontati è stato quello della reimmatricolazione della nostra auto italiana, una Mazda 6 SW del 2005. In rete si trovano già numerose guide su come effettuare questa procedura, ma ho voluto comunque scrivere qui cosa abbiamo dovuto fare noi per venire in possesso delle agognate plaque d’immatriculation francesi. Magari qualcuno lo potrà trovare utile.

N.B. nei commenti è possibile trovare alcune utilissime informazioni inviate dai lettori del blog.

Perché reimmatricolare l’auto in Francia

Vediamo subito il lato pratico del perché reimmatricolare la vettura in Francia: qui non esiste il bollo e questo è già un motivo più che buono per effettuare la procedura di reimmatricolazione. Ma ci sono motivi ben più seri:

  • Per legge siete obbligati ad immatricolare l’auto in Francia entro sei mesi dal vostro trasferimento.
  • Se avete preso la residenza in Francia ma avete ancora la vecchia assicurazione italiana, quest’ultima potrebbe non coprire eventuali problemi dovuti ad incidenti.
  • Ancora peggio: se avete stipulato l’assicurazione in Italia non dichiarando la residenza estera, potreste trovarvi in seri guai sia economici che legali qualora l’assicurazione decidesse di indagare più a fondo (e lo farà) sulla vostra posizione a seguito di un incidente.
  • Con le targhe italiane non potete stipulare una polizza francese e l’assicurazione in Francia costa molto meno che in italia.
Région française
Région française

La procedura

Sostanzialmente i passi da compiere sono pochi, ma la burocrazia può metterci lo zampino, come è capitato al sottoscritto.

Vediamo come procedere.
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1 – Procurarsi l’EuroCOC o Certificato di Conformita Europeo

(sembra che per le auto nuove non sia più necessario procurarsi il Certificat de Conformité Européen. Negli aggiornamenti sono riportate maggiori informazioni.)

Ottenere il Certificato di Conformità Europeo (Certificat de Conformité Européen, da ora CDC), chiamato anche EuroCOC, è il primo passo verso l’immatricolazione della vettura.
Certificato di Conformità

Il CDC “è una dichiarazione del costruttore in cui si attesta che il veicolo è conforme al dato tipo omologato. Il presente documento contiene informazioni sul veicolo e l’identificazione del costruttore, il numero di omologazione, specifiche tecniche e altri dati. Il contenuto di un CDC è definito dal regolamento UE (Emendamento IX, Regolamento 92/53)” (Wikipedia – Certificato di Conformità).

Tale documento, solitamente redatto in inglese, è rilasciato direttamente dalla casa automobilistica alla prima immatricolazione della vettura. Per poterlo reperire è necessario rivolgersi preferibilmente alla casa madre che ha costruito la vettura oppure potete rivolgervi anche al concessionario presso cui avete acquistato l’auto.

Il rilascio del certificato ha un costo piuttosto elevato e varia di caso in caso. Io mi sono rivolto direttamente a Mazda Italia e me la sono cavata con 133 euro pagati in anticipo tramite bonifico bancario. Il certificato mi è arrivato a casa, direttamente in Francia, in circa 5 giorni lavorativi dalla data del bonifico.

Ripeto per chiarezza: il CDC ha valenza europea; nessun ufficio in europa dovrebbe fare storie quando si presenta questo costoso pezzo di carta. Nessun ufficio in Europa, tranne in Francia naturalmente 😀 E questo è stato il nostro primo grande ostacolo da superare: la prefettura non ci ha riconosciuto il certificato adducendo come motivo che i dati presenti nel documento non erano riconosciuti dal loro sistema informatico. Ci hanno chiesto, quindi, di procurarci un nuovo certificato (o qualcosa di conforme) presso Mazda Francia. Mi sono rivolto quindi a MazdaFr la quale pretendeva che pagassimo di nuovo 150 euro per lo stesso identico certificato che ci aveva rilasciato la filiale italiana. Non ve la faccio molto lunga, ma dopo un paio di telefonate a MazdaFR, l’intervento del gentilissimo (veramente) supporto di MazdaIT e un messaggio abbastanza duro inviato a qualsiasi indirizzo email di MazdaFR che sono riuscito a reperire, ho avuto il mio CDC conforme spedito per posta prioritaria in qualche giorno e a zero spese. Ma ho perso oltre una settimana di tempo.

Al posto del CDC è possibile richiedere una copia conforme alla motorizzazione civile dove l’auto è stata immatricolata la prima volta. Il rilascio della copia conforme avviene dietro pagamento di un bollettino postale di circa 40 euro. Per quanto mi riguarda, l’ufficio motorizzazione civile della provincia di Perugia non è stata in grado di rilasciarmi tale documento, anzi diciamo proprio che non avessero la più pallida idea di cosa stessi parlando…

Infine c’è da dire che esistono agenzie private che, tramite internet, si incaricano di reperire il CDC ed inviarvelo a casa in pochi giorni, ma i costi sono assolutamente irragionevoli (per darvi un’idea: uno di questi servizi mi ha chiesto oltre 300 euro a fronte dei “soli” 133 euro pagati a Mazda Italia).

AGGIORNAMENTO:
Sembrerebbe che per le auto nuove non sia necessario avere il COC, ma basti il libretto di circolazione, a patto che nello stesso siano presenti tutte le informazioni necessarie alla prefettura francese. Le info sono disponibili a questo link (grazie Atidem):
https://www.service-public.fr/particuliers/vosdroits/F10519

Daniele, nei commenti, conferma quanto scritto qui sopra.

Claudiette88 inoltre da questi utili suggerimenti:

per avere il COC affidatevi alla marca della vostra macchina qui in francia! io ho inviato una mail tramite il sito della fiat e mi hanno risposto dopo poco, mi hanno inviato il link dove richiedere il certificato.Come Roberto ha detto prima, vi evita che spendiate i soldi in italia e poi in Francia.

2 – Recarsi all’ufficio delle imposte (Bureau des Impots oppure Centre Des Finances Publiques)

Dovrete recarvi al Centre Des Finances Publiques vostra città muniti dei seguenti documenti:

  1. CDC/EuroCOC
  2. Libretto di circolazione Italiano
  3. Certificato di Proprietà
  4. Documento di Identità
  5. Giustificativo di domicilio (una bolletta di telefono, luce o gas dove appaia anche il vostro nome)

L’ufficio vi rilascerà gratuitamente un modulo chiamato “Quitus Fiscal” che servirà poi alla prefettura per i controlli fiscali del caso.

Alcune guide reperibili in Internet indicano che servirebbe presentare anche la fattura di acquisto dell’auto, ma questa è necessaria *solamente* se siete residenti in Francia ed avete acquistato la vettura all’estero. Nel nostro caso la fattura non è stata necessaria (fonte: il tizio dell’ufficio delle imposte di Pau, Pirenei Atlantici).

AGGIORNAMENTO:
Damiana, per email, ci informa che a lei è bastato il libretto di circolazione per ottenere il Quitus Fiscal e che in alcune zone l’operazione può essere effettuata online:

… per il Quitus Fiscal non ho dovuto presentare il COC ma solo il libretto di circolazione italiano! Inoltre ho fatto tutta la procedura on line grazie al nuovo sistema attivo in alcune zone:
http://www.nord.gouv.fr/Actualites/Actualites/Simplification-Les-quitus-fiscaux-obtenus-a-distance-dans-l-arrondissement-de-Lille-au-1er-fevrier

Se la vostra vettura vi è stata ceduta in dono (es. da un parente) e non possedete quindi un regolare atto di vendita, Claudiette88 suggerisce quanto segue:

Io ho ricevuto la macchina da mio padre, per quanto riguarda la fattura di acquisto, la cosa che mi è stata richiesta al centro des impots è un documento che si chiama CERTIFICAT DE CESSION DE VOITURE. Ecco un esempio nel link qui sotto: https://www.google.fr/search?q=certificat+de+cession+voiture+pdf&espv=2&biw=1366&bih=667&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwi-gIGJr5jOAhXFnRoKHU_3AqIQ_AUIBigB

Flavio conferma che ha ottenuto il Quitus Fiscal in questo modo:

Piccolo aggiornamento: sono passato al Centre des Finances Publiques per il quitus fiscal la scorsa settimana; mi hanno detto che dovevano controllare i miei documenti. Ieri mi hanno chiamato chiedendomi di passare il giorno dopo con il chilometraggio al momento della vendita, che nell’atto di vendita italiano non c’è (per quest’ultimo ho chiesto una copia all’ufficio ACI dove l’avevo fatto, visto che ho perso l’originale). Dunque ho compilato una déclaration de cession francese (grazie ancora Claudiette88) ed oggi gliel’ho portata. Tutto ok, ho ricevuto il quitus fiscal, tempo totale una settimana.

3 – Effettuare la Revisione (Contrôle Technique)

Dovrete effettuare necessariamente un Controllo Tecnico (Contrôle Technique) presso uno dei centri abilitati. Vi consiglio di scegliervi prima un meccanico di fiducia a cui portare l’auto per un controllo preventivo approfondito in quanto i controlli tecnici per le revisioni in Francia sono piuttosto severi. A me hanno contestato (e quindi segnato) addirittura che uno dei fari antinebbia anteriori della mia auto avesse una tonalità di giallo leggermente diversa dall’altro (entrambi originali Mazda)….

Alla fine del controllo tecnico vi sarà consegnato un documento che dovrete portare in prefettura con tutto il resto della documentazione.

AGGIORNAMENTO:
Sempre Claudiette88 da questo utile suggerimento nei commenti:

Controllo tecnico: andrebbe bene anche la revisione italiana se fatta da meno di 6 mesi. Qual è il problema? Che in Italia non ti rilasciano alcun documento con il risultato del controllo e qui in Francia non basta il bollino che viene attaccato sul libretto. Quindi vi conviene fare il Contrôle Technique con un buono di Groupon! Io ne ho comprato uno a 40€ invece di 80€ e sono andata nel centro AUTOVISION di Saint Michel sur Orge 92, ricordate di portare con voi il libretto e il certificato COC.

4 – Recarsi presso la Prefettura

Recatevi preso la prefecture del vostro dipartimento muniti dei seguenti documenti:

  1. Quitus Fiscal
  2. CDC/EuroCOC
  3. Libretto di Circolazione Originale
  4. Certificato di proprietà (se viene accettata, presentate una copia)
  5. Documento di Identità
  6. Controllo Tecnico
  7. Giustificativo di domicilio
  8. Modulo Cerfa 13750* (si trova in prefettura e è da compilare al momento)

In prefettura le autorità sono autorizzate a ritirarvi il libretto di circolazione italiano e in alcuni casi ritirano anche il certificato di proprietà. Pretendete quindi che vi venga rilasciato una dichiarazione dove attestino che i suddetti documenti sono stati trattenuti: non è strettamente necessario, ma se poi deciderete di eseguire la radiazione dal PRA italiano in maniera autonoma, questo documento vi potrà tornare utile.

Se tutti i documenti sono in ordine vi verrà rilasciata un certificat d’immatriculation provvisorio (ex Carte Grise) a fronte di un pagamento che varia secondo la cilindrata dell’auto immatricolata (nel mio caso circa 300 euro per 2000 cc). Il certificato definitivo vi verrà spedito per posta raccomandata entro pochissimi giorni.

N.B. Molti su Internet riportano che prima di recarsi in prefettura bisognerebbe effettuare la radiazione in Italia dal Pubblico Registro Automobilistico e farsi rilasciare l’attestato di avvenuta radiazione che andrà *poi* presentato in prefettura per richiedere il certificato di immatricolazione. Per non incorrere in perdite di tempo, contattate per email o telefono la prefettura del vostro dipartimento e chiedete la procedura esatta. A me avevano assicurato per iscritto che la radiazione non sarebbe stata necessaria e così è stato.

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5 – Le targhe

Con il certificato di immatricolazione provvisorio presentatevi presso un qualsiasi garagiste e in pochissimo tempo (e con 20 euro di meno in tasca) avrete le vostre targhe francesi.

targa francese - reimmatricolare auto italiana in francia

Tenetevi ovviamente le targhe italiane che dovrete riconsegnare al PRA per la radiazione dell’auto in Italia!

Il processo di immatricolazione finisce qui, ma non finiscono i vostri obblighi per poter circolare liberamente e senza problemi in territorio Francese.

Assicurazione!

Per circolare ricordatevi che dovrete essere coperti da un’assicurazione Francese. In Francia le assicurazioni costano molto meno rispetto all’Italia, ma se provenite da una classe Bonus/Malus molto bassa (vicino all’1) potreste avere problemi a farvela riconoscere dalle agenzie Francesi. Procuratevi comunque l’ultimo attestato di rischio della vostra agenzia Italiana, se possibile in originale (a noi hanno fatto storie per averlo presentato in copia). Ricordatevi inoltre che le classi Bonus/Malus in Francia sono calcolate ed espresse diversamente rispetto Italia. Si parte dalla classe 1 (che equivale alla nostra classe 14, la più alta), fino ad arrivare alla 0.5 che equivale alla classe 1 italiana e a 13 anni di assicurazione (per maggiori info: Wikipedia – Bonus malus).

Radiazione dell’auto dal PRA Italiano

Per me questa è stata la parte più difficile dell’intera procedura ed infatti non sono riuscito a completarla in maniera autonoma.

Come vi ho detto all’inizio, la burocrazia francese è pesante e abbastanza complessa, ma funziona. In Italia invece è tutto lasciato alla buona volontà di qualche addetto del sistema. Basti considerare che quando ho chiamato l’ACI per alcune informazioni aggiuntive, mi hanno prospettato addirittura l’impossibilità di effettuare la radiazione poiché mi mancava il libretto di circolazione originale (trattenuto dalla prefettura francese) e come possibile soluzione quella di effettuare una denuncia di smarrimento del medesimo presso le autorità italiane. Quindi mi sono semplicemente rivolto ad un’agenzia privata che ha svolto le pratiche per mio conto e me la sono cavata con 102 euro di spesa al posto dei circa 60 che avrei speso se avessi fatto tutto da solo in Italia oppure tramite consolato.

Ricordatevi che fino a che non effettuerete la radiazione l’auto risulterà immatricolata anche in Italia con le conseguenze del caso, tra cui l’obbligo di continuare a pagare il bollo.

AGGIORNAMENTO:
Gianni riporta la sua positiva esperienza con il consolato di Mulhouse:

… Una volta ottenuto il Certificat d’immatriculation definitivo ho chiamato il Consolato Italiano del mio distretto (Mulhouse) chiedendo la procedura per la radiazione per esportazione. Mi hanno chiesto l’email per inviarmi una scanerizzazione del documento (il retro del CdP) precompilato + una fotocopia con i dati dell’Aci di Roma (iban , indirizzo per vaglia internazionale ecc.). Vogliono la presenza della persona intestataria per l’autentica della firma , le targhe italiane e la ricevuta di pagamento all’Aci. Sono arrivato li con la documentazione , tempo 30 min. ho finito, hanno scannerizzato il tutto e inviato via PEC all’Aci del distretto di appartenenza .

264 commenti su “Come reimmatricolare l’auto italiana in Francia (aggiornamento 22/06/2022)”

  1. Ciao a tutti!
    Grazie mille per i sugegrimenti e la guida che é uno strumento utilissimo.
    Io ho una domanda banale.
    Sto reimmatricolando la mia auto italiana.
    Fatto il Quitus Fiscal, sono alla fase ANTS.
    Nella procedura ANTS tra le prime informazioni mi chiede il Numéro de Formule du CI, un codice a 11 cifre che io non riesco a ritrovare sul libretto di circolazione italiano.
    POtete aiutarmi?
    Grazie mille
    Daniel

    Rispondi
    • Commento finito in moderazione da qualche mese. Me ne sono accorto solo oggi 🙁
      Il Numéro de Formule du CI si riferisce al numero del certificato di immatricolazione francese.

      Rispondi
      • Salve Roberto volevo sapere un informazione, mio figlio lavora in Francia menton qualche giorno fa ha avuto un incidente con il scooter il perito francese gli ha detto che il motorino si deve buttare da premettere che lui ha ragione. Quindi quello che volevo chiedere è vero che se l’assicurazione francese ti paga i danni il motorino se lo ritirano loro

        Rispondi
  2. Prima di tutto, grazie a Roberto e Federico per le preziose informazioni contenute nel post! Senza sarei impazzito. Riesco a scrivere questo commento con tanti mesi di ritardo, ma sono stato a dir poco fagocitato dalla mia vita lavorativa e familiare…ma bando alle ciance, ora eccomi qua!

    Confermo in grossa parte quelle che sono state le operazioni effettuate da Federico, ma ci sono alcuni dettagli differenti.

    In primis, in Italia, almeno fin quando ho effettuato io la pratica, è necessario espatriare già con il mezzo radiato al PRA. Il che vorrebbe dire foglio di via e targhe provvisorie volendo trasportare il veicolo sulle sue “ruote” (quindi ulteriori costi), o metterlo su un camion ed espatriarlo (economicamente ancora peggio). Tra le altre cose io non avevo alcuna intenzione all’inizio di restare a lungo in Francia, quindi non avevo proprio pensato alla cosa. Sarei dovuto rientrare in Italia, in piena pandemia, radiare e tornare indietro. Ma vivendo già qui, in Corsica, ho dunque affrontato questa prima difficoltà inviando, attraverso un amico, targhe e libretto di circolazione italiani ad un’agenzia di pratiche auto in Italia, con una mia delega. Costo dell’operazione 105€. Presumibilmente fatta direttamente al Pra sarebbe costata un pochino di meno, ma ho preferito non incasinarmi. Mi sono fatto scansionare la nuova carta di circolazione con la radiazione segnata su…
    Mi rendo conto che questo sia un’espediente, ma un poco mi sono sentito costretto. Il rischio era che se beccavano il mio amico con le targhe ed il libretto potevano fare molte storie. Un alternativa potrebbe essere invare tramite posta assicurata le targhe direttamente ad una vostra agenzia di fiducia.
    Qui è cominciata l’avventura francese.

    Tutto è stato fatto on line, fatta eccezione per la stampa delle targhe (anche se si potrebbe).

    1) Quitus: tramite mail ho scritto al Centre des Impôts della mia zona (2B – Haut Corse). Essendo già proprietario del veicolo mi hanno detto di dover inviare i seguenti documenti (quindi rispetto a Federico né fattura di acquisto né certificato di cessione):

    – il formulario cerfa 1993-PART
    -un giustificativo di domicilio
    -copia del documento di identità
    -carta di circolazione italiana

    Vi consiglio di scrivere al vostro ufficio di competenza e chiedere direttamente a loro, specificando quale è la vostra situazione, di quali documenti hanno bisogno.
    A differenza di quanto accaduto a Federico mi hanno reinviato il formulario cerfa 1993-PART con il numero di Quitus segnato su. Il tutto è durato due giorni lavorativi.

    2) Immatricolazione:
    Iscritto al portale ANTS, con tutte le scartoffie pronte e digitalizzate, ho fatto la procedura come specificato da Federico, con la differenza che il Quitus mi era stato inviato dal Centre des Impôts, quindi non ho dovuto “inventarmelo”. Procedura iniziata il 29 di Settembre sera e terminata il 14 di ottobre con la richiesta di pagamento di quanto dovuto per l’immatricolazione (nel mio caso 148,76€, il calcolo si effettua in base ai cavalli fiscali) ed invio lo stesso giorno della carte grise provvisoria.

    3) targhe nuove: con la carte grise provvisoria sono andato ad un officina vicino casa e mi sono fatto stampare le targhe sul momento (costo 25€).

    4) Assicurazione:
    Ho parlato con varie assicurazioni sul territorio cercando di non ripartire da zero con le classi bonus malus, l’unica assicurazione che ha accettato parzialmente il mio certificato di rischio è stata l’Axa che alla “modica” cifra di 400€ mi ha assicurato il veicolo per un anno, incluso soccorso stradale e rottura di vetri.

    Quindi il tutto si è risolto in una quindicina di giorni lavorativi e ad un costo di burocrazia (radiazione+immatricolazione+targhe) pari a 278,76€. Da aggiungere l’assicurazione…
    Questo è quanto. Spero in qualche modo che anche queste indicazioni possano essere utili a chi verrà dopo di me.
    Grazie ancora a Roberto e Federico…e buona immatricolazione a tutti.

    Rispondi
    • Luigi, sei la prova vivente del detto “Ogni promessa è debito”! 😀 A distanza di mesi (9, se non erro!) ti sei ricordato di noi e di lasciare traccia della tua esperienza, cosi’ da aiutare chi, dopo di noi, si imbatterà in questi problemi burocratici.
      Appena avrò 10 minuti (mi devo ricordare, non voglio fare una brutta figura ora 😀 ) copierò’ il tuo commento direttamente in testa all’articolo, così’ da renderlo più evidente.
      Grazie 1000 a nome di tutti 😉

      Rispondi
      • Hai ragione…circa nove mesi! In pratica più che un commento..è stato quasi un parto! Chiedo venia!
        Ti confermo che il modello CERFA è il 1993-Part-D-SD. Ho maldestramente copiato ed incollato l’elenco che mi avevano inviato dal Centre des Impôts, senza rendermi conto che avevano omesso una parte del nome.
        Comunque, spero di cuore che anche questo piccolo ulteriore tassello possa essere utile alla comunità, come tutto ciò che l’ha preceduto e che è stato fondamentale per la mia esperienza. Grazie ancora a te ed a tutti!

        Rispondi
        • Luigi grazie mi hai illuminato la strada… 😊ero già in panico ma con le tue indicazioni è tutto fattibile! Una domanda: hai fatto tradurre qualche documento di quelli che hai inviato? Sulla mail che mi ha mandato l’ufficio di Parigi (dove mi trasferisco) c’è scritto “ A noter que si les pièces justificatives sont dans une langue étrangère, une traduction certifiée devra être également transmise.” mi pare strano dover tradurre una fattura di acquisto del veicolo o la carta di circolazione 😳… cosa ne pensi? Grazie!

          Rispondi
      • Questo poi lo puoi cancellare…se vuoi! La scritta in rosso dell’aggiormaneto porta una data del futuro, molto futuro (2026), quando spero che tutta sta burocrazia non esisterà più.:-)

        Rispondi
  3. Ciao a tutti,
    innanzitutto grazie mille per la pagina, è praticamente l’unico sito con spiegazioni precise su come procedere =)).
    Mi trovo nella situazione di molti, sono in Francia in procinto di re-immatricolare l’auto.
    Ho letto con attenzione tt i commenti, e in particolare quelli di Federico…ma…arrivato sul più bello, scopro che manca la terza puntata!
    Ed era quella che mi interessava di più, e arrivo alla mia domanda…

    Da quello che ho letto, dal 2020 si è tenuti a cancellare la propria auto dal PRA PRIMA di reimmatricolarla all’estero.
    In caso contrario, si RISCHIA una multa che va da 173 a 694 euro.
    Qui i dettagli: https://www.aci.it/i-servizi/guide-utili/guida-pratiche-auto/esportazione.html

    Il sito dell’ACI parla esplicitamente di “…eventuale applicazione della sanzione pecuniaria prevista dal comma 5…”.
    Qualcuno sa dirmi se effetivamente questa multa viene applicata?
    Lo chiedo perchè io sono già in Francia, e tornare indietro solo per cancellare l’auto dal PRA mi costerebbe quanto la multa, se non di più (il doppio, se mi applicano la sanzione minima XD).
    Per di più, la procedura da seguire nel caso facessi tutto in Francia, e poi la cancellazione in Italia la conosco….ma come ci si deve comportare nel caso si volesse seguire la legge alla lettera?
    Vi ringrazio in anticipo!

    Rispondi
  4. Salve a tutti,
    Io ho mi sono iscritto all’AIRE e sto appena iniziando la procedura che mi sembra durerá a lungo.
    Per quanto riguarda l’assicurazione auto italiana, fino a quanto sarà valida?
    Questa dovrebbe scadere tra 6 mesi normalmente

    Rispondi
    • L’assicurazione è valida finché l’auto è immatricolata in Italia (o fino alla sua scadenza). Pero’ il fatto che tu sia iscritto all’AIRE potrebbe invalidare la polizza (altrimenti non possono chiederti gli aumenti fino al 40% previsti in questi casi…): ti conviene chiedere direttamente alla tua compagnia.

      Rispondi
  5. Grazie a tutti per le utili informazioni ! Vorrei fare solo una precisazione: non e’ vero che le compagnie di assicurazione richiedano obbligatoriamente una targa francese: io sono residente in Francia, la MAIF mi assicura da vent’anni una vettura con targa francese (non sempre la stessa eh!) e da sei anni una con targa italiana. Forse e’ anche una questione di essere gia’ conosciuti dal proprio assicuratore.

    Rispondi
    • Ciao Marco.
      Per esser in regola con la legislazione francese e circolare con l’auto nel territorio nazionale, un residente in Francia deve immatricolare la propria auto con targa straniera entro max un mese dal cambio di residenza e solo dopo è possibile sottoscrivere un’assicurazione **normale** francese.

      Questo è quello che dice la legge. Che poi ci siano metodi alternativi, non lo metto in dubbio.

      Rispondi
  6. Buongiorno à tutti.. Io ho una macchina con targhe italiane e libretto italiano qui in francia, ma é intestata a mio padre.. Mi servirebbe tutta la procedura da fare per farla diventare a tutti gli effetti francese perché la voglio vendere a un signore.. Come devo fare.. Mi potete fare una lista delle tappe da realizzare?
    Grazie a tutti e buona giornata..

    Rispondi
  7. Come promesso, ecco la seconda parte della guida basata sulla mia fresca esperienza.

    Una volta in possesso del numero di validazione del Quitus, recatevi sul portale ANTS e fate l’accesso: come detto da altri, non è necessario creare un conto, dato che con FranceConnect potete usare le credenziali di qualsiasi altro account abbiate con l’amministrazione francese (Ameli, Impots…).

    A questo punto: mon espace véhicule -> Je souhaite faire une autre demande -> immatriculer pour la première fois un véhicule en France

    A questo punto vi si chiederà di caricare:
    – libretto italiano;
    – giustificativo di domicilio francese;
    – modulo Cerfa 13750*07 di domanda di immatricolazione;
    e…

    – QUITUS FISCAL!

    Ma come, abbiamo appena detto che non si riceve nessun documento legato al Quitus, ma solo un numero di validazione! Ed ecco dove sta il ‘metodo furbo’ cui accennavo nella puntata precedente: bisogna allegare un formulario di DOMANDA DI QUITUS, riempendo anche il campo, in teoria riservato all’amministrazione, col numero di validazione (‘Numéro de Quitus’, nel gruppo 6).

    Link al formulario: https://www.impots.gouv.fr/portail/formulaire/1993-part-d/demande-de-quitus-fiscal-1993-part-d-sd

    …Facile eh?

    A quel punto il vostro dossier sarà trattato, e, se tutto andrà a buon fine, dopo una settimana circa riceverete una comunicazione ‘votre dossier est en attente d’une action de votre part’ in cui vi si chiede sempliecemente di pagare online la reimmatricolazione (circa 200 euro nel mio caso, ma credo dipenda dalla potenza fiscale).

    Fatto cio, il giorno dopo riceverete per mail la ‘carte grise provisoire’, già valida a tutti gli effetti (potete quindi stamparla e recarvi, come detto da altri, a fare le targhe francesi ed installarle) ma di durata limitata a un mese, e qualche giorno dopo ancora, per raccomandata, l’agognata ‘carte grise’.

    La parte finale del processo, ovvero la distruzione delle targhe italiane,è ancora in corso. Ci aggiorneremo presto, spero…

    Rispondi
      • Scusami per il ritardissimo, ma il tuo commento mi era sfuggito.
        Per le arghe no, mi dispiace, oltre a quello che trovi nella guida non so altro. All’epoca mi ero arreso ed alla fine avevo usato il servizio di un’agenzia convenzionata ACI.

        Rispondi
    • Buongiorno,
      Grazie infinite per questa fantastica guida informativa! Ti scrivo in quanto io vivo in Francia e ho un veicolo italiano (FORD Fiesta) da immatricolare in Francia. Per il rilascio della carte grise penso di aver capito tutto il processo senza problemi, ma non riesco a trovare informazioni dettagliate, neanche su altri siti, del rilascio della targa francese! Una volta richiesta la carte grise, come faccio e dove devo recarmi per richiedere le targhe francesi?
      Grazie e buon week end

      Rispondi
      • Ciao Giulia, come è scritto nella guida originale per le targhe basta recarsi con la carte grise provisoire presso un qualsiasi garagiste che effettua questo lavoro, anche negozi tipo Norauto vanno bene.

        Rispondi
        • Salve buongiorno mi trovo in Italia e ho acquistato un auto usata da immatricolare in Francia non riesco a compilare il modulo di cessione avete un esempio scritto Ve ne sarei molto grato

          Rispondi
  8. Come promesso, ecco la mia Guida Galattica (a puntate) per re-immatricolare un meaao in Francia, basata sulla trafila che ho appena compiuto per i miei veicoli (un’auto e una moto).

    — PUNTATA 1: Introduzione, e il Quitus–

    Premessa 1): da qualche tempo, sia per la digitalizzazione sia per la crisi Covid, tutte le operazioni si svolgono online. Nessun bisogno (o quasi…vedere più sotto) di recarsi fisicamente in alcun ufficio.

    Premessa 2): le entità coinvolte sono: Centre des impôts e ANTS (Agence nationale des titres sécurisés). Le Prefecture non etrano in gioco.

    Lista esaustiva dei documenti necessari (salvo eccezioni, vedere puntata 2):
    – documento di identità,
    – giustificativo di domicilio francese,
    – libretto italiano,
    – modulo Cerfa 13750*07,
    – Quitus fiscal.

    Partendo dal presupposto cha siate in possesso dei primi 3, che d’ora in poi chiameremo per comodità SOLITOTRIO©, e che il quarto si fa online all’istante, il vostro cammino deve cominciare dalla domanda del mitologico Quitus fiscal.

    Quitus fiscal: è il documento che attesta che avete pagato la TVA (ovvero l’IVA) sulla vostra auto al momento dell’acquisto. Va domandato al vostro centre des impôts di competenza, ovvero quello del comune in cui risiedete. Il problema è che attualmente tutti i centre des impôts sono chiusi al pubblico, per cui dovete cercare di avere un appuntamento contattandoli per mail, o telefono, il che puo essere quasi impossibile. Nel mio caso mi sono comunque recato fisicamente al centro, dove ho trovato appesa alla posta una cassetta delle lettere e dei moduli di contatto vergine da compilare. Compilato e imbucato il modulo, sono stato contattato per mail circa una settimana dopo. Mi è stato domandato di fornire, oltre al SOLITOTRIO:
    – fattura d’acquisto, qualora la vettura fosse stata acquistata da un commerciante (caso della mia moto); OPPURE
    – certificat de cession, qualora la vettura fosse stata acquistata (o ricevuta in dono) da privato (caso della mia auto). Certificato vergine qui: https://www.service-public.fr/simulateur/calcul/15776
    Il giorno stesso, ho ricevuto una mail che mi avvisava che il veicolo era stato correttamente registrato e il relativo numero a 7 cifre di validazione del Quitus.

    ATTENZIONE: a questo punto l’iter relativo al Quitus è terminato, non riceverete nessun documento ne’ per posta ne’per mail, ma l’amministrazione francese saprà che il vostro veicolo è in regola…qui bisogna veramente fare una professione di fede, soprattutto noi italiani scettici.

    Nella prossima puntata: caricare i documenti sul sito dell’ANTS in modo furbo.

    Rispondi
    • Federico, che dire… ti ringrazio per questo tuo mega-aggiornamento 🙂 Ho pubblicato in testa all’articolo il tuo aggiornamento. Aspettiamo con impazienza la tua seconda parte 🙂

      Rispondi
      • Figurati, è stato un piacere! Quando mi sono ritrovato, solo, sotto una pioggerella beffarda, a compilare una ‘fiche de contact’ appoggiandomi a una siepe, ho pensato che tutta questa avventura avrebbe meritato un romanzo.
        … ma poi sono pigro, quindi un articolo sul tuo blog andrà benissimo!

        Rispondi
    • Ciaoe grazie mille a Roberto per questa pagina ed a Federico per la guida aggiornata!
      Sto per trasferire la mia residenza in Corsica dall’Italia e mi trovo anche io a dover reimmatricolare la mia auto in Francia. Auto acquistata da un privato in Italia 3 anni fa. Per cui da come ho capito devo utilizzare il modulo francese del certificat de cession.
      Finita tutta la trafila vorrei sapere com’è andata a finire con la questione radiazione in Italia.
      Ancora grazie

      Rispondi
    • Grazie Federico per questa guida.
      Mi trovo nella tua situazione: vorrei acquistare un’auto usata in italia (da mio padre) per poterla portare con me in Francia e rimmatricolarla qui.
      Vorrei sapere se in tutti i casi bisogna fare il passaggio di proprieta’ in italia (e quindi pagare anche questo passaggio) oppure si puo’ saltare questa tappa nel momento in cui ci sara’ un “certificat de cession”.
      Ovvero, nel libretto italiano da fornire, devo risultare io come proprietario?
      Grazie ancora

      Rispondi
  9. Buongiorno Roberto, prima di tutto ti ringrazio per aver concepito questa pagina.
    Io ho proprio oggi ottenuto il mio Certificat provisoire d’Immatriculation, quindi direi che sono a 3/4 del percorso… Tutto l’iter si è svolto online, e sono passati 14 giorni dal momento in cui ho rotto gli indugi a quello (stamattina) in cui ho ricevuto per mail il prezioso documento.
    Se puo essere utile agli altri utenti, cerchero di fornire un resconto passo passo di quanto fatto fin qui prima di cominciare a dimenticare…

    Rispondi
    • Salve Federico,
      Pur essendo la guida originale oramai obsoleta, la pagina è ancora molto visualizzata e ben posizionata nell’indice di ricerca di Google. Sicuramente un resoconto della procedura “fresco di stampa” sarebbe di grande aiuto ai visitatori. Valuta tu se è il caso: se decidi di farlo poi lo posso mettere in evidenza come ho fatto per il resoconto di Giovambattista nel 2018.

      Ciao!

      Rispondi
  10. Ciao siamo Francesi e torniamo in Francia per il lavoro del mio marito
    Ho visto che la legge a cambiato da gennaio 2020.
    Qualcuno a dei notizie ?
    Vogliamo andare con la macchina in Francia e dopo tornade per restituire le targue.
    Possiamo o no?

    Rispondi
      • Salve, grazie mille per questo articolo é molto utile e spiega bene tutto.
        Volevo chiedere io abito in francia(grenoble) da Agosto e oggi ho comprato una macchina in italia e dovrei portarla in francia nel giro della prossima settimana. é possibile fare in italia solo l’atto di intestazione e portare l’auto in Francia per fare direttamente i tutto oppure devo per forza fare (l’assicurazione, immatricolazione, bollo)in Italia anche per soli 7 giorni?
        Grazie mille in anticipo e spero di essere stata chiara

        Rispondi
        • Ciao Maha,
          fai attenzione perché le informazioni presenti nel blog sono datate. Leggi i commenti recenti per delle informazioni aggiuntive.
          Per la tua richiesta ti consiglio di rivolgerti ad un’agenzia convenzionata ACI ed esporre il tuo problema, ma in generale ricorda che non puoi girare senza assicurazione e targhe!
          In bocca al lupo!

          Rispondi
    • Ciao Roberto per la Francia non mi Fa paura perché e la mia lingua.
      Per l Italia normalement ci deve fare la radiations davanti et chidiere le targue “cartone”.
      Ma non si po circulaire in Francia.
      Cordiali saluti

      Rispondi
      • Si in effetti dal 2020 è necessario radiare il veicolo PRIMA di di esportarlo. Sei sicura che le targhe di cartone/provvisorie non vengano riconosciute in Francia?

        In ogni caso se hai anche il minimo dubbio sulla procedura, ti consiglio di di rivolgerti ad un’agenzia privata in Italia e spiegare molto bene la situazione.

        Mi dispiace, ma di più non so aiutarti :/

        Bon courage !

        Rispondi
  11. Buongiorno, io il mese prossimo parto per la Francia per lavoro. Avendo un contratto di lavoro di 6 mesi, almeno per ora, e portandomi la macchina, devo fare l’immatricolazione e cambiare la targa?
    Ho letto che ci si deve iscrivere all’AIRE solo se si ha intenzione di stare all’estero oltre 12 mesi, e io per il momento non ho idea di come andranno le cose… Quindi la mia domanda è: c’è una correlazione tra prendere la residenza francese e immatricolare la macchina?
    Grazie a chiunque mi possa aiutare a capire come muovermi!

    Rispondi
  12. Io ho cambiato targa da italiana a francese nell’estate 2011 tramite la Prefettura di Evreux, in Normandia, compilando e firmando diversi moduli, pagando quanto dovuto e mi dissero che gli uffici italiani sarebbero stati avvisati automaticamente.
    Ancor oggi l’Agenzia delle Entrate italiana mi contesta il mancato pagamento del bollo dal 2012 in poi.
    Nessuno mi disse che avrei dovuto restituire anche le targhe.

    Rispondi
    • Ciao Monica,
      mi dispiace per la tua disavventura. Forse ti conviene contattare qualche esperto in Italia (commercialista? Ufficio ACI convenzionato?) perché so che la nuova legge di bilancio prevede delle sanatorie per i bolli auto non pagati. Non sono molto sicuro che tu possa rientrare nei requisiti previsti dalla sanatoria, ma tentar non nuoce.

      In bocca al lupo.

      Rispondi
  13. Vorrei un consiglio riguardo la revisione.
    ho comprato una macchina usata appena revisionata e ovviamente ho solo il tagliando sul libretto.
    come posso fare per avere un certificato come hai fatto tu?
    basta che vada da uno che fa le revisioni o devo chiedere all’aci?

    grazie mille per l’ottima guida 🙂

    Rispondi
    • Ciao Federico,
      se ti riferisci all’iter che ha effettuato Giovambattista (l’aggiornamento del 24/09/2018 pubblicato in cima all’articolo), purtroppo non so aiutarti. Speriamo che l’autore passi da queste parti e che ti possa rispondere.

      Rispondi
  14. Sono arrivata da Francia, ho una macchina francese, voglio fare la immatricolazione in Italia pero nel ACI me hanno detto che bisogna del CERTIFICATO DI RADIAZIONE, ma questo non è rilasciato per autorità francese!!! Già cercato Uffici della Motorizzazione e nessuno può dimmi como devo fare questo!!! Solo che DEVO avere questo documento, ma nessuno capisce che SOLO autorità italiana che rilascia questo documento!! Qualcuno può aiutarmi???

    Rispondi
  15. Avrei una domanda alla quale non ho trovato risposta leggendo l’utile articolo e i numerosi commenti: visto che in Europa non ci sono controlli doganali, c’è modo di certificare ufficialmente la data di entrata dell’auto nel paese, o l’uscita dall’Italia nel caso sia accettata?

    La mia situazione è che sono già residente da tempo ma solo ora porterò con me la mia auto, e quindi non avrei modo di dimostrare che è entrata da meno di 6 mesi…

    Neanche googleando ho trovato nulla al riguardo, pensavo di chiedere in dogana ma preferirei arrivare con qualche informazione

    Rispondi
    • L’unica cosa che rischi è che se ti fermano per un controllo potresti beccarti una multa che, se ricordo bene, varia da 150 agli oltre 700 euro. Per l’immatricolazione non devi dimostrare nulla, se non procurarti i documenti riportati nella guida (o meglio nell’ultimo aggiornamento che trovi proprio all’inizio della guida).
      In bocca al lupo.

      Rispondi
      • Grazie Roberto, è proprio questo che vorrei evitare, il rischio di beccarmi una multa appena passata la frontiera o prima di poter fare la nuova immatricolazione…

        Quello che non riesco a capire è come si può dimostrare che l’auto abbia circolato meno di 6 mesi se il proprietario è residente da tempo. Per l’immatricolazione tutto è chiarissimo grazie alle spiegazioni, il problema è che se arrivo con l’auto con targa italiana, e sono già residente, come si decide se l’auto è qui da più o meno di 6 mesi?

        Avevo anche pensato di farmi dare una multa in Italia per avere un documento con data, ma se fosse possibile registrare in qualche modo il passaggio in dogana sarebbe senza dubbio meglio

        Rispondi
        • Hai ragione Marco, scusami. Sono stato troppo precipitoso nel risponderti.

          Il problema, con una vettura acquistata non di recente è più che altro da quanto TU sei residente in Francia e non da quando la vettura è entrata in Francia.

          A proposito dell’intervallo di tempo entro cui si deve immatricolare l’auto, qui si parla chiaramente che una volta che ti sei installato in Francia e dichiarato la tua residenza principale, hai tempo 1 mese per immatricolare la tua vettura italiana, pena il pagamento di una multa se vieni colto in flagrante a girare senza carta grise/targhe-francesi. Non riesco a ritrovare l’ammontare dell’eventuale multa (i 6 mesi che riporto invece nella guida derivano da questa pagina).

          Pero’ c’è da dire che da quattro anni che abito qui non ho mai visto/sentito di multe fatte per questo motivo (né a italiani né ad altri stranieri), quindi… Ma magari abito in un posto “fortunato”.

          P.S. Per altre info contattami con il modulo dei contatti del sito e un’email reale dove risponderti.

          Rispondi
          • Grazie ancora Roberto, mi hai chiarito un po’ di cose che avevo letto in giro ma non spiegate altrettanto bene

            Quindi a seguire strettamente le norme la macchina o si porta subito, o dopo diventa impossibile. E’ vero che neanche io dalle mie parti ho sentito di multe o controlli, ma ci dovrebbe essere un modo migliore di farlo che alla “speriamo che non mi piglino”, che è quel che farò…

          • Buongiorno a tutti!
            Intanto ringrazio per tutte le informazioni che sono qui elencate, molto utili per fare chiarezza sull’argomento. Ho però un dubbio a cui non ho trovato risposta: sono residente in Francia da aprile 2016 e mi sono trasferita un mese fa a Bordeaux. Ho portato con me la mia auto CHE NON E’ INTESTATA A MIO NOME, ma a mia mamma, che è residente in Italia. Quindi fino ad ora non ho avviato nessuna procedura di re-immatricolazione, non essendo obbligata a farlo.

            Avendo deciso che questa macchina rimarrà qui, vorrei re-immatricolarla in Francia e faremo quindi il passaggio a mio nome.
            Facendo quindi la voltura solo adesso, è come se io entrassi in Francia solo ora con la macchina?
            Spero di essere stata chiara.

            Grazie mille in anticipo.

          • Se hai dubbi sui tempi per fare l’immatricolazione, qui parlano chiaro: 1 mese di tempo da quando hai stabilito la tua residenza principale in Francia. Ne abbiamo scritto anche in uno degli ultimi commenti.

            Ciao e in bocca al lupo ?

  16. Buona sera, mi sto per trasferire in Francia e mi sto gia informando per immatricolare la machina dopo il mio arrivo, ma ho un problema, non ho più la fattura di acquisto, l’auto ha 10 anni e tra i vari traslochi probabilmente è andata persa, avete idea di come possa fare per ovviare questo problema?
    grazie

    Rispondi
  17. Innazitutto grazie Roberto per il sito molto utile ed interessante e grazie anche a tutti i commentarori per aver condiviso le loro esperienze.

    Ho una domanda. Se non reimmatricolo l’auto in Francia, cosa succede se mi fermano? Come possono sapere che abito in Francia e che non sono solo di passaggio?

    Il motivo per il quale non vorrei reimmatricolare l’auto è perchè 1-2 mesi dopo lo scadere dei 6 mesi del mio trasferimento in Francia (6 mesi entro i quali bisognerebbe cambiare la targa), mi trasferirò in Svizzera.
    Il che significa che dovrò poi comunque cambiare la targa con quella Svizzera.

    Come/cosa faccio?

    Rispondi
  18. Salve a tutti, grazie infinite per l’articolo!

    Volevo chiedere se fosse possibile cambiare targa della mia auto italiana con una francese ma tenere la mia assicurazione italiana (con il relativo bonus/malus).

    Le assiurazioni posso coprire pienamente anche all’estero? O magari solo le assicurazioni internazionali (Allianz) permettono questo servizio?

    Rispondi
  19. Ciao,
    Innanzitutto grazie per le tutte indicazioni fornite in questa pagina. Mi appresto a cominciare la procedura di reimmatricolazione, e un punto che proprio non mi è chiaro riguarda la copertura assicurativa. La mia attuale assicurazione italiana scade a inizio marzo; quand’è che dovrei stipulare una assicurazione francese? Appena ricevuti i numeri di targa francese, oppure ancora prima, usando la targa italiana e comunicando solo successivamente quella francese? E l’assicurazione dovrebbe partire da marzo (quando scade quella italiana, che mi coprirebbe nel frattempo) oppure da subito?
    Grazie in anticipo per i chiarimenti.
    Ciao,
    Gianluigi

    Rispondi
    • Ciao Gianluigi,
      l’assicurazione mi sembra che puoi farla già una volta che ti arriva il foglio provvisori, dove sarà indicata la targa della tua macchina. Ovviamente quando monti le targhe francesi devi già avere l’assicurazione francese altrimenti non puoi (potresti) circolare.

      Rispondi
      • Grazie Roberto, vi terrò al corrente di come procede. Intanto ho cominciato a informarmi sul COC per la mia Opel (sperando comunque che non me lo chiedano): bisogna scaricare il formulario da qui http://www.opel.fr/owners/Homologation.html e dicono che ci vogliono da 2 a 3 settimane. Se fate una ricerca su Google per “Certificat de conformité” bisogna essere attenti, i risultati sono invasi da vari siti di dubbia affidabilità, in particolare un tale “CertifAuto”, per il quale c’e’ persino un gruppo Facebook di persone truffate che cercano di recuperare il proprio denaro.

        Rispondi
          • Ciao,
            Visto che ho completato la procedura di reimmatricolazione (macchina comprata a mio nome due anni fa in Italia) riassumo qui la mia esperienza. La nuova procedura da seguire è quella indicata qui: https://www.service-public.fr/particuliers/vosdroits/F10519
            Innanzitutto mi sono recato al “Service des Impôts des entreprises” per ottenere il quitus fiscal (ref. https://www.service-public.fr/particuliers/vosdroits/F179) . Come documenti ho portato fattura di acquisto (nel mio caso hanno accettato una fotocopia, che praticamente era una proposta di vendita a cui era stato aggiunto il timbro del rivenditore con la scritta “pagato” e una firma, insomma ho avuto fortuna che gli sia andata bene), carta di circolazione italiana in originale più fotocopia, cartà di identità, giustificativo di domicilio in Francia. Non mi hanno chiesto alcuna traduzione in francese. Tenete presente che si paga solo se il veicolo è considerato nuovo, dove per nuovo si intende una macchina con meno di 6000 km oppure immatricolata da meno di 6 mesi. Nel mio caso mi hanno chiesto quanti km avesse senza dover fornire una prova. Alla fine ho avuto il quitus senza pagare.
            Fatta la scansione del quitus sono andato sul sito dell’ANTS, ho avviato la procedura (“Autre demande” e “immatriculer pour la première fois un véhicule en France/immatriculation d’un véhicule d’occasion”) e ho allegato i seguenti documenti: carta di circolazione italiana (due volte, perché ci sono due voci obbligatorie sul sito riferite a “certificat d’immatriculation étranger”), giustificativo di domicilio, certificato di proprietà, quitus fiscal, modulo cerfa n°13750*05. NON ho allegato il certificato di conformità perché non ce l’ho, non me l’hanno chiesto e quindi ho risparmiato 160 euro. Dopo tre settimane la pratica era completa, ho pagato in linea, ottenuto il certificato provvisorio e dopo qualche giorno la carta di circolazione francese per posta.
            Tenete presente che il sito dell’ANTS per ora funziona molto male, ci sono forum e articoli di giornale che ne parlano in dettaglio (es. https://www.60millions-mag.com/forum/automobile/l-ants-carte-grise-tout-en-ligne-foutage-de-g-t49296.html). Bisogna avere molta pazienza ed è bene stampare e salvare sempre tutto immediatamente, perché spesso il dossier è visibile o aggiornato sul sito solo dopo molti giorni.
            Sono poi andato in una agenzia Allianz, mi hanno chiesto una prova della mia anzianità assicurativa in Italia. Me la sono fatta mandare per email dal mio assicuratore (che conosco bene, non so in generale se le assicurazioni fanno storie): un documento attestante che ero assicurato dal 2007 ininterrottamente con loro. L’agenzia mi ha domandato di tradurglielo, si sono accontentati di una mia traduzione fatta per mail (quindi niente ricorso a traducteur assermenté). Per 11 anni di anzianità mi hanno riconosciuto un coefficiente bonus/malus di 0.54 (il minimo è 0.50).
            Ho dunque fatto le targhe da Midas, poi mi sono recato in una scuola guida in Italia per delegare la pratica di cancellazione della macchina dal PRA (al costo di 110 euro). Una volta ottenuto il certificato digitale di radiazione l’ho mandato al mio assicuratore italiano insieme al vecchio cedolino e al certificato di assicurazione per ottenere il rimborso dei mesi restanti dell’assicurazione italiana.
            E’ tutto, spero vi sia utile.
            Ciao,
            Gianluigi

        • Buongiorno Gianluigi, ho appena fatto il cambio targhe, il Coc conviene richiederlo direttamente alla casa costruttrice (costo di circa 200€), per la carte grise mi sono rivolto ad un centro specializzato (costo di circa 280€), infine ci vogliono altri soldi per la creazione delle targhe (si va dai 25€ in su fino a 70€ dipende dove le fai).

          Rispondi
          • Grazie Patrizio, io vado domani a fare il quitus fiscale (stavo aspettando che il certificato di proprietà mi arrivasse dall’Italia). Quindi a te hanno chiesto il Coc. Vedo passo passo come procede e nel caso farò domande più specifiche 🙂

        • Ciao Gianluigi, sono francese ma non ho abito in Francia per molti anni. Vogliamo prendere nostra macchina che abbiamo comprato in Italia. voglio sapere, come ottenere la cerfa form No. 13750 * 05. ?
          Anche per il quitus fiscal, dobbiamo aspettare di essere affiliare con un “centre d’impôts” per ottenerlo?
          Mi dispiace mi italiano non é molto buono, ma sono molto confusa di come fare la registrazione.
          Grazie!

          Rispondi
    • Da quando la procedura si fa soltanto online, è quasi impossibile riuscire a immatricolare la propria auto europea in Francia. Ho già tutti i documenti richiesti ma non riesco a fare la procedura online sul sito dell’ANTS perché ti chiedono di avere un conto france connect ma per avere il conto france connect devi avere un documento d’identità francese (strano!!!); gli ho scritti e mi hanno detto di contattare un professionista del settore e cioè vari concessionari e anche lì si fa fatica a trovare chi li fa. Finalmente ho trovato uno che me lo poteva fare ma mi ha parlato di circa 4 mesi di tempo d’attesa; non potendo aspettare 4 mesi perchè mi scade l’assicurazione italiana mi sa che farò il rinnovo della mia assicurazione italiana e girerò con la mia targa italiana. Avete altri suggerimenti??

      Rispondi
      • Ciao Achille, forse sei in Francia da poco e non hai ancora fatto una dichiarazione dei redditi online, né hai ancora una Carte Vitale? Perché come conto France Connect puoi usare le tue credenziali del sito impots.gouv.fr oppure ameli.fr. Se non ne hai ancora, effettivamente potresti girare per ora con la targa italiana, magari rinnovando l’assicurazione italiana solo per qualche mese, aspettare di avere la carte vitale, iscriverti su ameli.fr (cose che faresti comunque) e poi occuparti della reimmatricolazione.
        Ciao,
        Gianluigi

        Rispondi
        • Ciao Gianluigi, effettivamente sono in Francia da poco e non ho ancora fatto una dichiarazione dei redditi online!soltanto ora mi è arrivata la carte vitale ma ormai avevo già rinnovata l’assicurazione italiana di un anno quindi mi scade a gennaio 2019!a sto punto aspetterò a fine anno 2018 per cambiare la targa, tanto ho già tutti i documenti necessari, rifarò al momento solo il controllo tecnico(l’ultimo che feci qua in Francia il tizio mi aveva detto di rifarlo entro due mesi perchè le dimenzioni della targa italiana non vanno bene!!sono diverse da quelle francesi e perciò non mi ha dato per buono il controlo tecnico mahhhh).
          Gianluigi mi potresti per favore dire quanto tempo hai dovuto aspettare per avere finalmente la targa francese prendendo come tempo il momento del deposito di tutti i documenti sul sito dell’ANTS.
          Grazie

          Rispondi
          • A proposito del controllo tecnico: dal 20 Maggio entrerà in vigore la nuova regolamentazione che renderà molto più severo (e ovviamente più caro…) il controllo tecnico. La novità che spaventa un po’ tutti è che è stata introdotta una nuova categoria di “difettosità gravi” (e sono tante) che, se rilevate, dovranno essere sistemate entro 24h, contro-visita inclusa: praticamente impossibile (in verità si avrà tempo fino alla mezzanotte del giorno del controllo, quindi ancora peggio). Più realisticamente si avrà giusto il tempo di portare la vettura a casa oppure presso un garagiste, dopo di ché non si potrà comunque circolare legalmente, anche se le difettosità verranno riparate. Poi si avranno comunque due mesi di tempo per prenotare un nuovo controllo tecnico. Ovviamente, a norma di legge, non potendo circolare, si dovrebbe riportare la vettura presso il centro di controllo sopra un carro attrezzi, oppure rischiare una bella multa di 135 euro.

          • Ciao Achille,
            Ho iniziato la pratica il 30 gennaio sul sito dell’ANTS e ho ricevuto la richiesta di pagare la tassa di immatricolazione il 23 febbraio. Giusto oggi ho ricevuto la carte grise definitiva; devo ancora sottoscrivere una assicurazione francese e cambiare le targhe. Appena finito tutto scriverò un altro messaggio per riassumere come è andata nel mio caso.
            Ciao

  20. Ciao a tutti, mi chiamo Davide e innanzitutto vi voglio ringraziare per l’articolo molto utile e ben scritto e anche per i commenti anch’essi davvero utili. Vorrei esporvi la mia situazione nella speranza che qualcuno di voi possa aiutarmi: io vivo in Svizzera e il prossimo Febbraio mi trasferirò con tutta la familia in Francia (Pays Basque) e contavo di portare con me la mia auto ( un VW transponter del 2017). Primo: entrando nei vari simulatori per avere un idea del pagamento della immatricolazione non riesco a capire in quale categoria rientro. Mi spiego: il cambio targhe lo devo fare obbligatorio una volta che avrò i la residenza in francia e la mia auto risulterà come un usato, immatricolato per la prima volta in Francia, ma questa categoria non esiste tra le varie presenti… la mia auto ha 7cv vapore e 172gr km di co2, inserendo questi dati per prima immatricolazione dovrei pagare 4600€ ? guardando le tabelle presenti nei link da voi messi (nei commenti) sarei tipo a 2000€. Leggendo i commenti su altri link c’è chi a pagato qialcosa come 900€… la mia domanda è: possibile che un auto più nuova paghi di più di un auto più vecchia?? Se qualcuno di voi può aiutarmi gliene sarò grato. Ps la Svizzera mi obbliga a fare il cambio targa , una volta uscito dal sistema elvetico, in 4 settimane…è realistico? Secondo voi posso fare documenti vari e cambio targa in sole 4 settimane? Grazie e buona vita ✌️

    Rispondi
    • Ciao Davide,
      se utilizzi il simulatore ufficiale (https://www.service-public.fr/simulateur/calcul/cout-certificat-immatriculation) devi selezionare “Première immatriculation en France d’un véhicule” e subito dopo al punto “Précisez si le véhicule a été :” selezionare “Importé en France après avoir été immatriculé dans un autre pays”.

      Per quanto riguarda i costi per la prima immatricolazione: in generale le auto nuove inquinanti pagano di più di quelle vecchie. Quello che fa alzare il prezzo è il malus ecologico/tassa sulla CO2 calcolati in base all’anno di prima immatricolazione della vettura. Qui le info di riferimento:
      https://www.service-public.fr/particuliers/vosdroits/F19911
      Qui qualcosa spiegato leggermente meglio (forse): https://www.carte-grise.org/ecotaxe.htm

      Per i tempi: se hai tutti i documenti in regola e se le nuove procedure online per ottenere la carta grise non risultano troppo complicate ci rientri tranquillamente.

      Rispondi
      • Grazie Roberto della risposta tempestiva e completa. I parametri da te consigliati erano quelli che avevo usato anche io? e quindi cio che devo pagare si aggira sui 5 mila euro. Ho un altra domanda: riguardo la tassa sul l’inquinamento: le tabelle sono per il 2017 e 2018 riguardano l’anno di prima immatricolazione della vettura o quello di immatricolazione in Francia. Perché ho visto che aumenteranno ancora e io dovrei fare il tutto nel 2018…. Spero che si fermi a quei 5mila e non aumenti più altrimenti devo considerare l’ipotesi fi venderr l’auto prima… ps grazie ancora a tutti ?

        Rispondi
          • Dal simulatore, cliccando il “?” posto vicino al punto “Date de mise en circulation (B)“:

            “L’âge du véhicule se calcule à partir de la date de 1ère mise en circulation en France. Les véhicules de plus de 10 ans d’âge bénéficient pour certaines opérations d’une réduction du taux du cheval fiscal (CV).

            Cas particulier : en cas de 1ère immatriculation en France d’une voiture particulière (VP) importée et déjà immatriculée à l’étranger, la date de 1ère immatriculation à l’étranger doit être renseignée. Elle ne joue pas sur le taux du CV mais peut donner lieu à une réduction du malus C0².

            Dunque nel tuo caso vale la data di prima immatricolazione all’estero.

            In bocca al lupo Davide, magari ci si vede a Biarritz (o dintorni) 😉

      • Ciao a tutti e grazie per il sito fatto molto bene e molto utile.

        Domanda: “Per legge siete obbligati ad immatricolare l’auto in Francia entro sei mesi dal vostro trasferimento.”
        Immagino questo avvenga solo se l’auto venisse usata in Francia?
        Nel senso, se rimanesse in Italia?
        Mi sono trasferita da poco e non ho ancora dichiarato la mia residenza. A dire il vero non avevo neanche intenzione di farlo, se non sbaglio in Europa non è obbligatorio. Correggetemi per favore.
        L’unico mio dubbio è che lavoro in Svizzera quindi non so se risulti in qualche modo il mio domicilio in Francia.
        Grazie!

        Rispondi
        • Non ho ben capito il discorso “Francia, Svizzera, Italia” ma se non usi l’auto e non la porti in Francia e non cambi residenza… Penso che nessuno ti dirà niente (in Francia). Però è un caldo pomeriggio Bearnaise dopo un barbecue, rosé, piscina, rosé, Jurançon, rosé e rosé, quindi potrei aver capito male 🙂

          Rispondi
  21. Ciao a tutti ho immatricolato la mia auto in Francia, una cosa super veloce è in più non mi hanno fatto storie.
    Prima va fatto il COC obbligatorio. Si fa tramite tel: loro ti mandono i fogli li riempi e li rimandi indietro: tutto compreso 17 giorni.
    Poi Quitus Fiscale: ci vuole C.IDENTITA, fattura di acquisto, libretto della macchina: 10 min ti fanno anche quello senza appuntamento.
    Dopodiché si va in Prefettura con i seguenti documenti: QUITUS FISCALE, CERTIFICATO DI CONFORMITÀ, CERTIFICATO DI PROPRIETÀ OBBLIGATORIO, C.IDENTITA, PATENTE, UN JUSTIFICATIV DE DOMICILIO (LUCE, GAZ, ACQUA, TELEFONO, non piu di 3 mesi), REVISIONE DELLA MACCHINA (NON PIU DI 6 mesi), MODULO CERFA che si trova in prefettura.
    Una volta consegnato i documenti si paga quanto richiesto: per la mia auto audi a4 2011 2.7 ho pagato 704€.
    Si riceverà un documento che e valido per un mese nel territorio francese dove c’è anche il numero delle targhe che devi stampare entro 24 ore. Il libretto arriva a casa dopo 3 giorni: attenzione fatte fotocopia del libretto ed anche del certificato di proprietà perché altrimenti avrete problemi poi per demolire le targhe italiane (vi verrà chiesto: targhe ita, certificato di proprietà, fotocopia del libretto).
    Comunque in totale ho pagato 900€ (704€libretto, 150€ COC, 30€ targhe FR), poi sono andato in ita, ho pagato 100€ e consegnato le targhe ed hanno fatto tutto loro (Agenzia).

    Rispondi
      • Ah aggiungo che dal 2 di novembre 2017 non sarà pou possibile fare la domanda in prefettura per la carte gris (libretto),ma si fa tutto online,sarà più difficile,(cosi mi hanno detto in prefettura)in bocca al lupo a tutti,ed grz per il post ROBERTO utilissimo.

        Rispondi
  22. Buongiorno Roberto, et tutta la communità

    Grazie mille per questo post molto utile, sono francese ma ho abitato in italia per 15 anni. Sono rientrata in patria qualche mese fa e purtroppo non sono riuscita a vendere la mia auto in italia (non volevo affrontare il discorso targhe) e quindi ora mi tocca far immatricolare il veicolo italiano in francia. Alla preffettura di Rennes (bretagna) mi hanno chiesto :
    – Carta di circolazione
    – controle technique
    – giutificativo domicilio (bolletta) + carta d’identita
    – quitus fiscal
    – patente di guida
    – attestazione provvisoria di assicurazione (mi ha assicurato che me la fanno anche con targhe itaiane ???)

    Non mi ha chiesto il “Certificat de conformité” perché sul libretto ITA ci sono tutte le info (type/variante/version ainsi que le N° de réception européen) MA invece ha guardato il libretto e mi ha detto che sul retro ci doveva essere un adesivo con l’attestazione di esportazione !!!!
    Ho letto tutto sul sito dell’ACI e mi sembra che sia la procedura di radiazione che pensavo di fare DOPO l’immatricolazione in Francia… qulcuno ha infos in merito ?

    Grazie
    virginie

    Rispondi
    • Ciao Virginie,
      se leggi l’articolo troverai una nota, verso la fine del punto nr 4, che conferma la stessa cosa che ti hanno già detto in prefettura:

      N.B. Molti su Internet riportano che prima di recarsi in prefettura bisognerebbe effettuare la radiazione in Italia dal Pubblico Registro Automobilistico e farsi rilasciare l’attestato di avvenuta radiazione che andrà *poi* presentato in prefettura per richiedere il certificato di immatricolazione. Per non incorrere in perdite di tempo, contattate per email o telefono la prefettura del vostro dipartimento e chiedete la procedura esatta. A me avevano assicurato per iscritto che la radiazione non sarebbe stata necessaria e così è stato.

      Ora sul come effettuare la radiazione in Italia PRIMA di avere reimmatricolato la vettura in Francia proprio non so aiutarti, anche perché dal sito dell’ACI sembrerebbe che per poter radiare la vettura devi avere un documento comprovante l’avvenuto trasferimento della stessa all’estero:

      Nel caso in cui il veicolo sia stato esportato, ma non ancora reimmatricolato all’estero, la radiazione per esportazione può essere richiesta allegando idonea documentazione comprovante l’avvenuto trasferimento del veicolo all’estero (ad es. il documento di trasporto in caso di esportazione in un Paese UE o la bolla doganale per le esportazioni extra UE). Per i veicoli esportati in Paesi UE ma non ancora reimmatricolati, il documento di trasporto (ad es. il CMR o Lettera di vettura internazionale), che può essere allegato in fotocopia, deve comprovare l’avvenuta esportazione del veicolo attraverso l’indicazione della targa o del telaio e deve essere integrato con la ricevuta di consegna al destinatario estero.

      Io per la radiazione, mi ero fatto aiutare da un’agenzia privata convenzionata ACI, pagando un costo relativamente esiguo per il servizio offerto. Puoi cercare di fare altrettanto se hai qualche aggancio in Italia, oppure cerca di richiedere maggiori info all’ACI stessa (buona fortuna nel caso).

      Fammi sapere.

      In bocca al lupo.

      Rispondi
  23. Salve a tutti e complimenti per l’articolo. Da un po’ di tempo vivo e lavoro in Francia e sto pensando di far reimmatricolare la mia macchina qui. Il problema è che per ragioni di assicurazione, la macchina è intestata a mia madre, così come l’assicurazione. E’ vero che potrei compilare il Certificat de cession de voiturecome prova di acquisto, tuttavia in questo modo nel libretto di circolazione rimarrebbe il nome di mia madre. In questo caso dovrei fare il passaggio di proprietà in Italia per mettere la macchina a mio nome oppure posso continuare la procedura limitandomi al semplice Certifica de cession de voiture? Grazie mille!

    Rispondi
    • Ciao Fabio, scusami per il terribile ritardo della risposta, ma ero in vacanza.

      Mi sembra che tra i vecchi commenti ce ne sia uno di claudiette dove spiega alcune cose riguardo il passaggio di proprietà.

      Rispondi
  24. Ciao a tutti,
    ho appena acquistato un vehicule d’occasion all’estero (Germania) e sto facendo le pratiche per l’immatricolazione in Francia. Ho fatto preventivamente alcuni giri per le varie assicurazioni e per ora 3 su 3 mi hanno rifiutato, dicendo che non sono mai stato assicurato in francia e loro non si possono assumere il rischio di farlo (nonostante il certificato di sinistrosité emesso dalla mia assicurazione italiana e tradotto in francese da un traduttore certificato). Ho anche chiesto di mettermi nella classe piu alta se era quello il problema, ma pare proprio di no..

    Va detto che la macchina è una Porsche, quindi non proprio standard. Ok.
    Ma dovrebbe essere solamente un problema di costi. Con un’assicurazione con copertura solo “verso terzi” dovrebbe poi essere la stessa cosa che avere una panda, dato che i danni che posso fare ad altri dovrebbe essere independenti dal valore di macchina posseduta.

    Detto cio, avete qualche consiglio su come posso fare per assicurare questa benedetta macchina ?
    Avendo già registrato (e pagato l’immatricolazione) in Francia, non vedo come altro potrei fare se non “smatricolarla” e provare in Italia, ma mi sembra davvero assurdo!

    Merci beaucoup pour votre aide
    Bisous, Jessica

    Rispondi
  25. Buongiorno e complimenti per il sito, davvero utile per noi espatriati 🙂
    Vorrei chiedere un’informazione: avendo deciso di passare ad un’assicurazione francese, in quanto vivo qui da qualche anno, oggi sono passata alla Prefettura con i documenti riguardanti la mia automobile italiana (del 2015) e, a seguito del pagamento di 198 euro, mi hanno rilasciato un documento provvisorio con il numero della nuova targa. Prevedo quindi di andare al più presto a stipulare un’assicurazione francese e da un garagiste per il cambio della targa. Mi viene solo un atroce dubbio: anche io avevo fatto la simulazione sul sito di cui tutti parlano, ed effettivamente era venuta fuori una cifra che superava i 3600 euro. Siccome non ci ho capito molto e mi sembrava strano, stamattina ero andata in Prefettura più per informarmi che altro, ma la procedura é stata avviata con la sola spesa di 198 euro. Mi chiedo se quella cifra enorme non sia da pagare in un secondo momento e temo che alla prefettura non ne abbiano minimamente fatto riferimento siccome lo danno per scontato. Qualcuno potrebbe aiutarmi a capire di che si tratta? L’auto é una semplice Qubo che, come ho scritto, è stata immatricolata nuova in Italia alla fine del 2015 e io sono solo una studentessa senza l’ombra di un quattrino, figurarsi 3600 euro! 🙁
    Vi rinrazio di cuore!

    Viola

    Rispondi
      • Ciao e grazie per la risposta 🙂 Credo di aver capito cos’è successo e lo scrivo qui cosi che possa essere utile eventualmente ad altre persone: nella simulazione chiedono i CV ma si tratta di cavalli fiscali, quindi avendo inserito 95 al posto di 5, il risultato passava da 198 euro a 3600. 🙂 tutto qui credo.
        Ad ogni modo ora ho fatto targhe e assicurazione e il nuovo libretto di circolazione francese mi arriverà oggi. L’unico problema, come del resto avevi segnalato nel tuo post, é la cancellazione dai registri italiani per il bollo auto. Ovviamente avendomi ritirato in prefettura l’originale del libretto italiano, mi trovo nella situazione di doverci tornare implorando, se non di rendermelo, almeno di avere un documento dove dichiarino di averlo loro. Altrimenti sarà difficile procedere alla cancellazione dai registri Aci…un bel guaio 🙁 speriamo bene…

        Rispondi
    • Ciao Viola, ho appena scoperto questo sito visto che a breve mi addentrerò anch’io nei meandri dell’esportazione dell’auto (che acquisterò usata in italia..). Forse posso esserti di aiuto visto che la cifra spropositata potrebbe essere data da un errato inserimento della potenza fiscale dell’auto: alla voce CV temo tu abbia inserito i “cavalli vapore” mentre in realtà dovresti inserire i chevaux fiscaux. Per trovarli ti bastera cercare su google il modello della tua auto seguito da “chevaux fiscaux” per trovare rapidamente il valore (che scommetto sara tra 5 et 7). Riprova e otterrai quello che ti hanno dato in prefettura. Quindi niente pagamento monstre. Saluti.

      Rispondi
    • Ciao Viola,
      la cifra che hai ottenuto simulando il costo della carte grise sul sito mi sembra in effetti spropositata, quantomeno per il tipo di macchina.

      Il costo totale è formato da 2 componenti principali: il costo puro di immatricolazione (piu qualche piccola tassa addizionale) e il malus (dovuto principalmente al valore di emissioni di CO2 dichiarato dalla casa costruttrice).

      Il primo valore si aggira intorno ai 1.000 euro (di solito), ma puo dipendere dal tipo e dall’età della macchina. Se nuova o usata e anche dalla potenza in CV o Kw oltre una certa soglia. Il secondo invece è una tassa puramente sull’inquinamento, e deve essere pagata alla prima immatricolazione in FRANCIA. Questa tassa puo’ arrivare addirittura fino a un max di 10.000 euro e, oltre questa soglia, è previsto anche il pagamento di una tassa annua di 160 (come se fosse il nostro bollo). Per macchine “normali” si tratta di qualche centinaio di euro, fra i 300 e i 1000 diciamo.

      Arrivando al punto che ti interessa: mi sembra molto strano che tu te la sia cavata con 198 euro, mi sembra impossibile ma, detto cio, nessuno verrà a chiederti altri soldi per l’immatricolazione. Ora hai la carte-grise (o il CPI provvisorio) e non c’è piu nulla da pagare! Beata te! A me è uscito 3’800 euro solo per l’immatricolazione..

      Ciao Ale

      Rispondi
  26. Buongiorno, sono Fabio è ho appena cambiato le targhe in Francia solo che ho un piccolo problema. Il garage che ha cambiato le mie targhe e rilasciato una fattura ha trattenuto e distrutto le vecchie targhe italiane. Adesso l’aci mi richiede una prova di questa distruzione che loro non forniscono (ovviamente). Come posso risolvere questo problema? Sapreste aiutarmi? Non so veramente a chi rivolgermi.
    Grazie mille, in ogni caso.

    Rispondi
    • Questo è un bel problema. Di primo acchito mi verrebbe di dire che devi fare una denuncia per deterioramento/perdita delle targhe direttamente in Italia, con tutta la trafila burocratica e i costi annessi. E quando rientrerai in possesso delle tue targhe di darle in testa al garagista francese prima di rispedirle in Italia per la radiazione dal PRA. Mi sembra veramente un po’ troppo dispendioso. Credo che ti convenga (re)interpellare (con molta pazienza) direttamente l’ACI o una qualche filiale/servizio simile italiano che ti possa aiutare.
      In bocca al lupo! E facci sapere.

      Rispondi
  27. Buongiorno a tutti!
    Grazie mille per le indicazioni date….io ho un problemino…sia il mio scooter che la macchina del mio compagno (ovviamente iscritte a due tra differenti) sono più vecchie di 10 anni quindi tramite ACI non posso avere il cdc…ma mi farebbero una scheda tecnica….a voi e’ capitato? Sapete se va bene lo stesso?

    Inoltre…sapete se esistono agenzie che si occupano di tutto?

    Grazie in anticipo!!!!

    Rispondi
    • In line teorica basterebbe che nella scheda siano riportate le informazioni utili alla prefettura francese. Praticamente però ti faranno 1000 eccezioni, a meno che non trovi qualche anima pia. Comunque come scritto nel capitoletto della guida dedicato al Certificat de Conformité Européen (CDC o EuroCOC), questo documento non lo devi richiedere all’ACI, ma alla filiale francese della casa automobilistica.

      Per quanto riguarda le agenzie mi dispiace, ma non so risponderti (immagino che qualcosa ci sia comunque).

      In bocca al lupo!

      Rispondi
  28. Buongiorno, complimenti per il forum che é davvero utile!
    Vorrei “esporre” il problema che ho incontrato proprio in questi giorni nel tentativo di cambiare la targa alla mia vettura sperando di avere una dritta per risolverlo e anche perché possa servire alla comunità italiana che vive in Francia!
    Vivo in bassa Normandia e possiedo un auto intestata a me e acquistata in Italia nuova nel 2014.
    Dopo aver fatto tutte le pratiche necessarie (già ben indicate nell’articolo) e consegnato tutti i documenti (che vanno benissimo alla prefettura) il costo propostomi per il cambio di targhe é 3000 euro…
    Cioé 2800 euro di malus ecologico…
    Sono esterrefatta non solo dal totale, ma dal fatto che nessuno nel forum riporti cifre de genere!
    Sono già ri-andata in prefettura credendo fosse un errore ma hanno confermato tutto!
    Ma é cosi solo qui o non ho capito qualcosa?
    Secondo voi posso provare a contattare un’altra prefetura?
    Un abbraccio a tutti gli italiani in francia!

    Rispondi
  29. Ciao Roberto, grazie mille per aver condiviso la tua esperienza. Mi permetto di farti una domanda, visto che da qualche giorno sto spulciando il sito del governo francese, il quale mette a disposizione un simulatore di costo per l’immatricolazione di un veicolo straniero in Francia.
    https://www.service-public.fr/simulateur/calcul/cout-certificat-immatriculation

    Unico problema che mi chiedono 1200€ per immatricolare la mia moto del 2005 e ho l’impressione che i costi siano ben diversi da quelli da te descritti. Hai qualche consiglio?

    Rispondi
    • Benvenuto Carlo.
      Effettivamente il costo mi sembra un po’ (troppo) alto.
      Al punto Puissance administrative nationale (P.6) sei sicuro di aver inserito i dati corretti? Devi indicare i Cavalli Fiscali, non i kW. Per dirti: la mia Mazda 6 SW: 100kw, 8CV. Ogni regione ha il suo costo per CV che viene ridefinito anno per anno, che poi è quello che incide maggiormente nel costo finale dell’immatricolazione. Se il veicolo ha più di 10 anni il costo per CV viene dimezzato (e a saperlo avrei aspettato un paio di mesi in più per immatricolare la mia vettura ;).

      Rispondi
  30. Grazie mille per l’articolo — utilissimo.

    Condivido la mia esperienza per quel che riguarda il certificato di conformità:
    — al Centre des Finances Publiques non mi hanno chiesto il certificato di conformità;
    — al centro revisioni mi hanno detto che il certificato di conformità non era necessario perché sulla carta di circolazione la riga (K), “Numero di omologazione del tipo”, era compilata;
    — in prefettura mi hanno detto che benché la riga (K) fosse compilata, non era compilata in modo conforme (tipo formato conforme: e2*2011/116*0317*02), e mancavano delle indicazioni sul peso, quindi era necessario il certificato di conformità.

    Spero che queste informazioni possano risultare utili ad altri.

    Rispondi
  31. Salve a tutti , ho appena effettuato la radiazione per esportazione……non imnaginavo fosse cosi facile !
    Una volta ottenuto il Certificat d’immatriculation definitivo ho chiamato il Consolato Italiano del mio distretto (Mulhouse) chiedendo la procedura per la radiazione per esportazione . Mi hanno chiesto l’email per inviarmi una scanerizzazione del documento (il retro del CdP) precompilato + una fotocopia con i dati dell’Aci di Roma (iban , indirizzo per vaglia internazionale ecc.) . Vogliono la presenza della persona intestataria per l’autentica della firma , le targhe italiane e la ricevuta di pagamento all’Aci . Sono arrivato li con la documentazione , tempo 30 min. ho finito, hanno scannerizato il tutto e inviato via PEC all’Aci del distretto di appartenenza . Attendero’ qui a casa il certificato di avvenuta radiazione . Spero sia utile per qualcuno. Saluti

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  32. Ciao,

    Grazie x l’articolo, molto utile!

    Ho seguito tutta la procedura ma mi dicono ora che devo prima radiare l’automobile dall’Italia. Potresti dirmi qual’è l’agenzia che te l’ha fatto?

    Grazie!

    Rispondi
  33. Complimenti per l’articolo, molto chiaro e ben fatto! Ho una domanda: io risiedo in Francia e vorrei comprarmi una macchina usata (Renault) da un privato, nel periodo natalizio. Il problema è che poi non potrei riportarla con me in Francia immediatamente per problemi vari, ma vorrei lasciarla in garage in Italia per poi venirla a prendere in un secondo momento (diciamo in primavera). Su service-public.fr ho letto che dalla data dell’acquisto/cessione si ha al massimo un mese di tempo per ottenere i documenti necessari, altrimenti si rischia un’ammenda da 150 a 750 euro se fermati per un controllo stradale. Ora, al momento ho due opzioni possibili:
    – intestare la macchina a una terza persona residente in Italia (pagando il passaggio di proprietà) e tenerla in garage senza assicurarla, per poi fare un atto di cessione assieme a tutte le pratiche necessarie appena prima di rientrare in Italia per prenderla e portarla in Francia;
    – ottenere l’atto di cessione al momento dell’acquisto e lasciare tutto cosi fino al momento in cui non riesco a tornare a riprenderla (ammende permettendo)!
    Scusate il romanzo, spero sia chiaro, grazie mille!

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  34. Ciao a tutti e complimenti per l’articolo!
    Sono un residente in Francia e sto pensando di importare una macchina italiana vecchiotta ma bella e in buono stato, attualmente intestata ad una società italiana che non la usa da un po’ (quindi non ha assicurazione, revisione…sta in un garage e me la cederebbero).
    Sto cercando di capire in quale ordine eseguire la procedura, partendo dal presupposto che farei l’atto di vendita all’ACI ma non chiederei la contestuale trascrizione (dato che poi la reimmatricolerei subito in Francia e la società farebbe la radiazione per avvenuta vendita all’estero), in particolare vorrei capire se dovrei cercare di farla reimmatricolare prima di portarla fisicamente in Francia oppure successivamente.
    Nel primo caso, dato che mi presenterei solo con le carte, mi servirebbe che al momento della reimmatricolazione la prefettura francese mi accettasse una revisione italiana regolarmente passata immediatamente prima, così otterrei la carte grise provvisoria e il numero di targa, farei l’assicurazione quì in Francia e dopo aver montato le targhe nuove potrei spostare il mezzo.
    Nel secondo caso invece,dopo il trapasso dovrei fare la revisione in Italia, un’assicurazione in italia, spostare il mezzo, fare un controle technique quì, reimmatricolare il mezzo in francia, fare l’assicurazione francese e poi cancellare l’assicurazione italiana…molto più complicato e costoso, tant’è che non saprei se il gioco valga la candela!
    Spero di essere stato chiaro, vorrei evitare la scomoda situazione di trovarmi proprietario di un mezzo che poi non posso immatricolare! Grazie in anticipo a chi mi saprà dare un consiglio

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    • Dato per scontato che tutti gli altri documenti siano in regola, *teoricamente* in Francia sarebbero tenuti ad accettarti una revisione recente fatta in Italia, ma praticamente troveranno un qualche cavillo per rifutarla e fartela rifare in Francia. Nei commenti ci sono dei suggerimenti di alcuni utenti per risparmiare sul Controllo Tecnico francese. Se sei costretto invece ad assicurare il mezzo in Italia per poi spostarlo in Francia, valuta il fatto che esistono assicurazioni temporanee di 3/5 giorni (se ricordo bene) che non costano poi tanto.

      Rispondi
      • grazie mille! Provo ad andare in avanscoperta alla mairie della mia città e sento che dicono…Bella idea quella dell’assicurazione temporanea! Se accettano di farla a un residente all’estero potrebbe essere una soluzione; se si fa troppo complessa e costosa a quel punto getto la spugna e mi cerco un usato francese. Vi terrò informati!

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  35. Buonasera a tutti ho una macchina targata escursionista estero e la prefettura francese non vuole immatricolarmi la macchina perchè dicono che il libretto non è valido; qualche suggerimento?

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  36. Ho letto con piacere i vostri commenti, direi utili.
    Voglio regalare l’ auto a mia figlia residente a Parigi, con cui ritornerà a casa dopo le feste natalizie e naturalmente non voglio fare il passaggio al PRA; ho scaricato da internet due moduli per la cession du veicol da riempire per attestare la cessione della vettura, ma vorrei chiedere se oltre la dichiarazione di vendita o cessione al Comune (con autentica di firma) devo anche fare una assicurazione provvisoria che copra il viaggio nonostante la mia sia in corso di validità?
    Grazie
    Lucia

    Rispondi
    • Ciao Lucia, personalmente non so risponderti… anche se credo che si, dovrei fare un’assicurazione provvisoria o almeno passare l’assicurazione attuale a nome della nuova proprietaria, sempre che si possa ancora fare, ma non ti fidare di quello che ho scritto 🙂

      Magari qualcuno che segue la discussione saprà meglio rispondere alla tua domanda.

      Rispondi
  37. Ciao Roberto e grazie per l’articolo. Avrei due domande. La prima è: secondo voi è normale che facendo una simulazione online mi sia venuta una tassa regionale di 2000 e passa euro? io abito a Nanterre. Seconda cosa, è necessario che la macchina sia fisicamente in Francia per poter effettuare l’immatricolazione? Sto per comprare un veicolo usato e l’assicurazione italiana scade a fine Novembre. La mia idea era quella di lasciarla li finché non avessi avuto una targa francese e quindi l’assicurazione.

    Grazie mille

    Rispondi
    • Ciao Alessia,
      la spesa per ottenere la CG dipende dal tipo di vettura, ma per una macchina normale 2000€ mi sembrano eccessivi, anche se tra tasse regionali, ecotasse, ecc rimane comunque una bella batosta. Considera che nel 2015 per la mia Mazda 6 SW 2000cc del 2005 ho speso circa 300 euro (+ ovviamente le spese per il controllo tecnico, euro coc, ecc)…

      Per l’immatricolazione di un’auto usata devi necessariamente portare la vettura in Francia in quanto tra i documenti da presentare c’è anche quello rilasciato a seguito di un controllo tecnico presso un punto autorizzato francese. Per dirla tutta se leggi tra i commenti c’è un utente che riporta che il controllo tecnico francese non sarebbe neanche necessario e basterebbero quello rilasciato da un officina autorizzata italiana, ma potresti avere delle difficoltà a fartelo riconoscere in Francia. Il consiglio come al solito, è quello di informarsi presso la propria prefettura.

      In bocca al lupo 😉

      Rispondi
    • Ciao Alessia! Ammesso il presupposto che non stai per comprarti una lamborghini, ad occhio direi che hai confuso i cavalli fisici del mezzo con i cavalli fiscali che si usano per il calcolo dell’emissione della nuova carte grise! QUindi se stai comprando una punto a benzina, nel campo “chevaux” non devi inserire 69 (i fisici) ma 4 (i fiscali). Cerca con google il tuo modello assieme a “chevaux fiscaux”, dovresti trovare il tuo numero!

      Rispondi
  38. Buongiorno Roberto,

    Dovrei acquistare un’auto a Novembre in Italia ed immatricolarla a Gennaio quando arriverá in concessionaria.
    Ad Aprile mi trasferirò in Francia per lavoro ed entro sei mesi dal cambio di residenza dovrò immatricolarla in Francia.
    Rischio di dover ripagare l’IVA, e quindi dovrò chiedere un rimborso IVA in Italia?
    Mi conviene aspettare ed acquistarla in Francia?

    Grazie mille per il parere

    Davide

    Rispondi
  39. Buonasera, dovrei vendere il mio camper immatricolato in Italia ad un acquirente Francese.
    Sono preoccupato di cadere in qualche tranello/truffa. Ho già inviato copia del libretto ed ora mi chiede anche il cdp per stipulare la polizza assicurativa e poterlo portare in Francia via strada.
    La richiesta del cdp è leggittima?
    Grazie delle eventuali risposte
    Roberto

    Rispondi
  40. Ciao a tutti,
    Innanzitutto grazie Roberto per questo post. È gia tra i miei preferiti!

    Ho una piccola domanda, se l’auto è di mia suocera, è sufficiente il certificato di cession che presenterò in Francia?
    Devo fare prima anche il passaggio di proprietà in Italia o posso reimmatricolare in francia a mio nome e poi procedere alla radiazione in Italia?

    Grazie a tutti per i preziosi consigli
    Daniele

    Rispondi
    • Ciao Daniele,
      se leggi tra i commenti ce n’è uno di claudiette dove spiega molto bene come ottenere in Italia un documento (valido per la prefettura francese) che certifichi la cessione/passaggio della vettura che ti stata data in dono, ma senza effettuare il passaggio di proprietà.

      Rispondi
      • Ciao Roberto,
        Grazie mille per la risposta. Procederò allora con l’atto di vendita al comune senza fare un inutile passaggio di proprietà!

        Buona giornata,
        Daniele

        Rispondi
  41. Salve a tutti io dovrei immatricolare la mia auto qua in Francia ma una volta andata alla prefettura mi
    Hanno chiesto il codice fiscale…ho libretto rottamazione delle targhe certificato di proprietà lettera della Fiat…ma non riesco ha capire cos’è il codice fiscale che mi chiedono

    Rispondi
  42. Non so se interessa a qualcuno il mio feedback, ma essendoci sempre mille insidie spero di aiutare qualcuno come avete fatto voi condividendo le vostre info.
    Ho il certificato provvisorio di immatricolazione in Francia! L’eurococ di toyota italia gli è piaciuto.
    Sono andata allo Speedy e mi hanno detto che si tengono le targhe italiane…o al massimo me le possono dare ma tagliate in 2. L’Aci dove farò la pratica dice “boh, credo vadano bene”. Però vado il 28 per la radiazione e sanno già che il sistema a fine mese sarà in aggiornamento…
    Per l’assicurazione, Allianz mi riconosce quasi tutta le mia classe di merito italiana.

    Rispondi
    • Ottima notizia, Chiara! 🙂

      Per quanto riguarda targhe ed assicurazione aggiungo anche la mia esperienza: per le targhe sono andato da FeuVert, mi hanno effettivamente chiesto se mi fossero servite e me le hanno lasciate senza problemi. Per l’assicurazione, AXA mi ha riconosciuto quasi tutta la mia classe di merito italiana, previa visione dell’attestato di rischio originale italiano.

      Rispondi
      • Provo da un altro per le targhe. Allianz mi ha riconosciuto l’equivalente della classe 4 mentre in Italia avevo la 2. Comunque il risparmio sul premio ė notevole e posso permettermi una tout risques.

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  43. Colpo di scena!!! Mi ha scritto ha Sous-Prefecture per dirmi di andare domattina a pagare i 191 euro e avere la mia carte grise. Non ci posso credere….minimo hanno sbagliato il mio cognome e messo quello di mio marito che mi appioppano sempre….
    Pregate per me fino a domani!

    Rispondi
  44. Aggiornamento: ho mandato una mail alla Sous-Prefecture per sapere se avevano notizie. Mi hanno risposto dopo un giorno, dicendo che mi hanno mandato una kettera il 26 settembre, ovviamente non ho ricevuto nulla, in cui mi chiedevano certificato di proprietà italiano (non era nella lista) e livret de famille.
    Ma io sono cittadina italiana sposata in Italia con un italiano e il livret de famille non lo posso avere. Ora gli ho risposto allegando copia de cdp (quello che si genera dal sito) e certificato di matrimonio su modello plurilingue. A cosa gli serva il livret, mistero.
    Pregate per me….

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    • Rimango sempre meravigliato di come i burocrati (e non solo) riescano a trovare qualsiasi “scappatoia” per complicare la vita a chi vuole fare le cose per bene :/ Poi magari vi racconto delle mie peripezie con il CAF, che oramai si protraggono da quasi tre mesi…

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      • Vogliamo parlare della Cpam e le nuovecregole in vigore da Gennaio che non sanno neanche loro? Una mia cara amica è in un incubo che dura da maggio per la carte vitale…e le hanno dato mille versioni diverse.
        Ma esiste un gruppo fb su questioni di burocrazia per Italiani in Francia?

        Rispondi
  45. Serata pessimismo…e se poi non gli va bene qualcosa, la riporto in Italia e finiamo qui la storia?
    Il mio eurococ gentilmente fornito in 3 giorni da toyota italia é in inglese. Ha sopra la scritta “duplicate”, in quanto il primo emesso è stato consegnato per la prima immatricolazione in italia attraverso concessionario.
    Che problemi potrebbero farmi? Leggevo che a qualcuno di voi la préfecture voleva quello del costruttore francese.

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    • Non per portare iella, ma a me hanno richiesto quello francese, come ho riportato nell’articolo. Il problema nel mio caso non era dovuto alla lingua, ma alla diversa sigla di immatricolazione della vettura riportata nel CoC italiano (che poi era in inglese, richiesto da Mazda Italia direttamente alla fonte giapponese) rispetto a quello redatto in francese: cambiava una lettera, qualcosa tipo gg/gy invece di gg/gz (sigle inventate per l’occasione).

      Rispondi
    • No Gaia, purtroppo non ti sei persa niente. A suo tempo, quando ho “rinfrescato il blog”, non ho implementato questa funzionalità. Magari però è arrivata l’ora di tornare sulle mie decisioni 😉

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      • ciao roberto!! ti scrivo dopo un anno solo per dirti che alla fine tutto era andato bene, e sono riuscita a immatricolare la gloriosa Opel incastrando i tempi al filo. Ho appena consigliato il tuo blog a una ragazza che scriveva per avere consigli sull’immatricolazione in francia sul gruppo facebook “italiani a parigi”. Davvero hai fatto un lavoro straordinario, utilissimo. ancora grazie e in bocca al lupo per tutto!(ah e fantastico hai messo pure le notifiche alle email, stai al top!) ciao!

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        • Grazie Gaia, troppo gentile.
          Scusami per il ritardo della risposta, ma sembrerebbe che le notifiche funzionino per tutti tranne che per l’admin… Devo sistemare qualche opzione 😉

          Rispondi
  46. Ciao a tutti, vi riscrivero’ a pratiche finite per raccontarvi com’è andata a me. Ora avrei bisogno di un consiglio:
    dopo un paio di appuntamenti andati a vuoto qui a Parigi e diverse discussioni ho racimolato tutti i documenti, certificato di conformità in arrivo.
    Ora, il bollo italiano scade il 30 settembre, e il mio ultimo rdv (quello buono in teoria! 😉 ) in prefettura sarà ai primi di ottobre: cosa faccio?
    stacco la targa e radio l’auto in Italia (scendo nei prossimi giorni), o
    cerco di prendere tempo?
    entro quando va riconsegnata la targa italiana?

    grazie a tutti!

    Rispondi
    • Copio quanto scritto in basso: “Ho fatto da poco la radiazione in Italia e confermo che per radiarla occorre prima re-immatricolarla in Francia. Tra l’altro, per radiarla devi consegnare documenti che ti servono in Francia, dunque io aspetterei. Alle brutte paghi il bollo anche quest’anno…”

      Per la riconsegna delle targhe non c’è limite di tempo, una volta fatta la re-immatricolazione in Francia.

      Rispondi
    • Ciao Gaia, se ti scade il 30 settembre vuol dire che hai tutto ottobre per pagarlo. Se fai la radiazione entro fine ottobre non devi pagarlo. Me l’ha detto l’aci a cui ho telefonato ieri.
      Ora la radiazione prima dell’immatricolazione è un’impresa praticamente impossibile in quanto l’aci vuole vedere prova che l’auto è stata trasportata i francia, tipo bolla del trasportatore o doganale o cose reperibili solo se è stata portata su bisarca.
      Tu sei sicura che al rdv ti facciano il cpi?

      Rispondi
  47. Ciao a tutti, sono sempre la Chiara di prima.
    Ieri son andata alla mia Sous préfecture nel 92. Dopo un paio d’ore di fila sono arrivata allo sportello. Mi hanno ritirato tutti i documenti e mi hanno detto “e faremo sapere nel giro di un mese, durante il quale ovviamente non può circolare “. Pare che la procedura sia cambiata, il provvisorio della carte grise non lo fanno più a vistama devono fare dei controlli per vedere se auto risulta rubata etc…,
    Me ne sono andata con le pive nel sacco, sperando che tuto accada entro il 27 Ottobre che ho prenotato voli per l’Italia così da fare la radiazione dal Pra, visto che il bollo mi scade a Ottobre.
    Speriamo bene….

    Rispondi
    • Questa cosa è strana. Da una veloce ricerca non risulta alcuna modifica per ottenere la carte grise provvisoria se i doc presentati sono in regola. Non è che sei incappata nel “solito” dipendente troppo *zelante*, per usare un eufemismo. Comunque tienici informati se hai buone nuove.

      Rispondi
      • No, mi hanno detto che per la loro mole di lavoro e i controlli che devono fare ci mettono un mese, se nin mi stava bene provare un’agenzia che in 2 settimane fa tutto. Comunque leggendo su alcuni forum tanti nel 92 hanno avuto tempi luuuuunghi. I miei amici che l’hanno fatto li stesso un paio di anni fa non hanno avuto lunghi tempi. Leggevo anche che alcuni hanno avuto problemi perchè la fattura non aveva il timbro del concessionario. Ora, la fattura intestata a me di questa auto comprata nel 2007 il timbro non lo ha, il concessionario ha pure cambiato ragione sociale. Ma è una fattura stampata su carta intestata con stampante ad aghi, insomma si capisce che è un cimelio originale del 2007. Magari mi faccio tante paranoie ma….uffa che rogna!

        Rispondi
    • Anche a me hanno ritirato i documenti e consegnato un foglio (Attestation de Depôt) in cui si attestava che il mio Libretto di Circolazione era in Prefettura. Non ho chiesto la tempistica della pratica, né se potevo circolare nel frattempo con quell’Attestation. Tuttavia, sono tornato a casa con la macchina. Il giorno dopo mi chiamano alle 8 di mattina dicendo che era tutto pronto. Ho ripreso la macchina e sono andato in Prefecture dove mi hanno dato, previo pagamento, il Certificat Provisoire d’Immatriculation. Dopo 2 giorni lavorativi ho ricevuto l’originale direttamente a casa: tra l’altro, puoi seguire la spedizione dal sito https://immatriculation.ants.gouv.fr/Services-associes/Ou-en-est-votre-certificat-d-immatriculation una volta che hai il CPI.

      Spero per te che siano veloci come lo sono stati nel mio caso! Buona fortuna!

      Rispondi
  48. Ciao, grazie per la guida! Sono andata anche di persona oggi sia all’ufficio delle entrate, sia alla Sous Préfecture.
    Magari qualcuno ci è già passato e può aiutare a sciogliere i miei dubbi. A me sembra che tra i papiers richiesti non ci sia il certificato di proprietà, che da qualche anno ė su formato digitale e si può far stampare all’aci per esempio in caso di bisogno tipo atto di vendita. Dite che devo mandare mio padre a farlo?
    Il certificato di conformità, la toyota france chiede 150 euro e 4 settimane. Varie agenzie e siti ci mettono pochi giorni ma ho letto peste e corna di alcune. Ne avete da consigliarmi una affidabile?
    Fino a quando non ho il certificato di conformità non posso neanchd passarenil contrôle techinique.
    Grazie a tutti

    Rispondi
    • Ciao Chiara, se leggi tra i commenti noterai che anche ad altri non è stato richiesto il CdP. Effettivamente nel sito ufficiale ( https://www.service-public.fr/particuliers/vosdroits/F10519 ) non si fa più menzione della necessità di produrre tale documento. Quando ho effettuato io la reimmatricolazione me lo hanno però richiesto sia in prefettura che prima al Bureau des Impots per ottenere il quitus fiscal.

      Per il CdC:
      – controlla innanzitutto che tu ne abbia veramente bisogno (al link che ti ho passato sopra è indicato che se sul libretto di circolazione sono riportati tutti i dati richiesti dalla burocrazia francese, non è necessario presentare il CdC)
      – se lo devi presentare, passa per la casa madre, avrai meno problemi dopo.

      In bocca al lupo 😉

      Rispondi
      • Ciao Chiara.

        per fare il contrôle technique non hai bisogno del CdC: è sufficiente avere la voce K. sul libretto di circolazione completa. Ci dovrebbe essere un codice del tipo XX*XXXX/XXX*XXX*.

        Ogni modo, il CdC ti servirà in prefettura, dunque direi che ti conviene comunque ordinarlo subito da Toyota France, e mentre aspetti che arriva, fai il massimo delle procedure possibili.

        Per quanto riguarda il CdP, io l’ho presentato in prefettura ma l’hanno scartato. Tuttavia, se non ricordo male si sono presi una copia al Centre des Impôts. Ma lì, pur di compilare interamente i documenti, si fanno fotocopie di tutto quello che gli porti. Magari non è indispensabile: i dati all’interno del Quitus Fiscal sono quasi tutti dati che si trovano sul Certificat de Cession (che ti consiglio assolutamente di compilare).

        Per la radiazione in Italia mi hanno chiesto Libretto di Circolazione, CdP e targhe. Il libretto di Circolazione non ce l’ho più, ma mi hanno detto che va bene presentare anche una copia di quello francese qualora l’avessero tenuto in prefettura (conoscevano già questa eventualità). Faccio presente che ho un’amica che lavora in una delegazione ACI, non so se cambia, credo di no.

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        • Ciao Flavio, grazie per le info. Il tipo del controle techinque mi ha chiesto comunque il cdc, magari non ha visto la voce k? Provo a richiederglielo…
          Non ho capito cosa sia il certificat de cession. La macchina era mia in Italia e lo sarà anche qui.
          Qualcuno vi ha chiesto la fattura? La mia del 2007 non so dove sia…

          Rispondi
          • Ciao Chiara,

            non tutti hanno la voce K. sul libretto completa, dovrebbe esserci un codice del tipo XX*XXXX/XXX*XXX*. Se c’è, faglielo notare, naturalmente.

            Il Certificat de Cession è una dichiarazione da compilare insieme al vecchio proprietario.
            Nel mio caso, ho ricevuto l’auto da mia madre (molto prima di trasferirmi, era mia già in Italia); ma ho dovuto comunque compilare questo Certificat de Cession con i suoi ed i miei dati poiché l’atto di vendita italiano non riportava alcuni parametri importanti per la stesura del quitus fiscal, come ad esempio il chilometraggio al momento della vendita… Bisogna andare di fantasia, ça va sans dire. Comunque puoi trovarlo facilmente online.

            Non so purtroppo come funziona nel caso in cui non ci sono passaggi di proprietà pregressi.

      • Ciao Roberto, grazie per la risposta.
        Del Cdc ne ho bisogno in quanto il mio libretti italiano non riporta le voci per l’esenzione.
        Oggi ho sentito Toyota Italia che me lo manda gratuitamente nel giro di qualche giorno. Toyota France 150 euro.
        Io intanto me la giocherei con quello italiano, se poi fanno problemi, amen, faccio quello francese.
        Alcuni amici hanno presentato quello rilasciato al momento dell’acquisto in Italia ed è andata bene.

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    • Aggiornamento sulla mia pratica: eurococ di toyota italia arrivato, passato contrôle technique, quitus fiscale fatto oggi ma in sous préfecture alle 1030 avevano esaurito i numeretti. Domani mi apposto li prima dell’apertura….Pregate per me…

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  49. Ciao Roberto,

    Vorrei reimmatricolare la mia Citroën C2 del 2005. Non mi è molto chiaro tuttavia l’aspetto riguardante la fattura di acquisto: io ho ricevuto questa macchina “in dono” da mia sorella, che l’aveva ricevuta a sua volta da mia madre, sempre con regolare passaggio di proprietà. Cosa dovrei presentare in prefettura? I diversi atti di vendita che ogni volta sono stati firmati?

    Ti ringrazio per questo post davvero utile.

    Rispondi
    • Ciao Flavio,
      non devi presentare gli atti di vendita se la vettura è stata acquistata quando eri in Italia. Se invece l’hai ricevuta in dono quando eri già residente in Francia, ti conviene reperire l’ultimo atto di vendita e presentarlo (se te lo richiedono) con tutto il resto dei documenti al Centre Des Finances Publiques di riferimento (non in prefettura) per ricevere il “Quitus Fiscal”.

      Rispondi
      • Sì, avevo scritto prefettura poiché quella di Nizza richiede “Certificat de cession ou Facture d’achat” nel caso di immatricolazione di una vettura d’occasion estera. Ma forse è nel caso di un acquisto recente da parte di un residente francese, come hai detto tu. L’ho acquistata quando ero in Italia, sì… (ma come fanno a saperlo nel caso?) Speriamo bene perché per ora non ho ritrovato né gli atti di vendita né la fattura originale di acquisto dal concessionario. Vi faccio sapere come va a finire! Grazie.

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        • Io ho ricevuto la macchina da mio padre, per quanto riguarda la fattura di acquisto, la cosa che mi è stata richiesta al centro des impots è un documento che si chiama: CERTIFICAT DE CESSION DE VOITURE.
          Ecco un esempio nel link qui sotto:
          https://www.google.fr/search?q=certificat+de+cession+voiture+pdf&espv=2&biw=1366&bih=667&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwi-gIGJr5jOAhXFnRoKHU_3AqIQ_AUIBigB

          Ovviamente immagino che tua sorella sia in italia, quindi non puo essere firmato anche da lei… almeno che tu non faccia in modo di firmare “anche per lei” (la signora mi ha detto: lo puoi firmare anche te facendo finta che sia la firma di tuo padre, MA IO NON HO DETTO NULLA! >< )

          figurati poi che la stessa signora mi ha anche mostrato degli esempi di altre immatricolazioni francesi, e ce ne sono anche di documenti fatti su un foglio A4 bianco scritto a penna, veramente penosi e scarni, ma anche cosi andrebbe bene! poi tutto dipende dalla flessibilità dell'addetto che trovi!

          Rispondi
          • Quindi tu avevi un’auto italiana intestata a tuo padre e poi l’hai immatricolata in Francia a tuo nome?

            Mia sorella ha una situazione simile, in quanto è partita provvisoriamente con la macchina di mio Padre, per poter fare il trasloco e successivamente ha deciso di tenersela.

            Quello che volevo capire è se è necessario che mia sorella faccia il passaggio di proprietà in Italia, oppure può evitare di farlo e presentare il CERTIFICAT DE CESSION DE VOITURE,

            evitando appunto le spese di un passaggio di proprietà italiano.

      • Piccolo aggiornamento: sono passato al Centre des Finances Publiques per il quitus fiscal la scorsa settimana; mi hanno detto che dovevano controllare i miei documenti. Ieri mi hanno chiamato chiedendomi di passare il giorno dopo con il chilometraggio al momento della vendita, che nell’atto di vendita italiano non c’è (per quest’ultimo ho chiesto una copia all’ufficio ACI dove l’avevo fatto, visto che ho perso l’originale). Dunque ho compilato una déclaration de cession francese (grazie ancora Claudiette88) ed oggi gliel’ho portata. Tutto ok, ho ricevuto il quitus fiscal, tempo totale una settimana. Ora manca il contrôle technique e poi… la prefettura.

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      • Ultimo aggiornamento: dopo aver fatto il contrôle technique, sono andato in Prefettura (Nizza). Hanno voluto gli originali dei documenti elencati nel post (ma non il Certificato di Proprietà, che hanno snobbato alla grande) più i documenti d’identità di tutte le persone coinvolte nell’ultimo atto di vendita: non sapendolo, sono dovuto ritornarci con la fotocopia di quello di mia madre. Una volta appurato che il dossier era completo, mi hanno dato un’attestation de depôt, con la quale sono riuscito a tornare a casa. La mattina seguente alle ore 08:30 mi hanno telefonato dicendo che potevo andare a prendere il certificato. (Non potevano darmelo subito a questo punto? 🙂 )Dunque ho finalemente ottenuto il certificato provvisorio (CPI) al costo di circa 108 euro. Con il CPI puoi fare targhe ed assicurazione (c’era qualcuno che lo chiedeva nei commenti).

        È stato un po’ difficile, ma in generale, anche grazie a questa pagina, con due settimane ho completato la procedura ed a breve riceverò il certificato definitivo via posta.

        Grazie tante Roberto, di nuovo, per questo ottimo post!

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  50. Ciao! é possibile secondo te immatricolare un veicolo in Francia senza sottoporlo a revisione e pagare l’assicurazione ma al solo scopo di tenerlo in un’area privata? Vorrei evitare di rottamare una moto a cui sono affezionato ma non mi posso più permettere il bollo. La vorrei regalare ad un amico che vive in Francia…

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  51. Ciao Roberto, anche per me il tuo post è stato rivelatore, grazie di aver preso il tempo di spiegare tutta la procedura! sono in un caso simile (macchina usata comprata in italia e “importata” in francia, dove risiedo) con la difficoltà del bollo italiano che scade il 27 agosto e dell’immatricolazione francese da fare in piene vacanze. ho letto che la radiazione al PRA è fattibile anche in caso di veicolo non ancora immatricolato in francia ma in quel caso come la porto l’auto al controllo tecnico? :s riesco a immatricolare l’auto qui entro il limite di pagamento del bollo italiano (un mese dopo la scadenza se non erro?). o c’è forse modo di prevenire il PRA della pratica in corso? li contattero’..
    grazie a tutti!

    Rispondi
    • Ciao Gaia,
      scusami il ritardo nella risposta, ma il tuo messaggio era finito erroneamente tra lo spam.

      Come avrai sicuramente letto (fine paragrafo 4 della mini guida), io ho optato per l’immatricolazione in Francia prima della radiazione, quindi non me la senti di consigliarti su qualcosa che non ho provato direttamente. Come hai visto anche la strada che ho percorso io non mi ha messo al riparo da alcuni problemi (PRA), ma ho potuto risolvere diversamente in quanto non avevo problemi di scadenze imminenti.

      Se vuoi tentare la strada della radiazione dal PRA prima dell’immatricolazione in Francia, ti straconsiglio di contattare PRA/Motorizzazione civile e anche la prefettura del luogo dove abiti in Francia per ulteriori informazioni.

      Per i tempi sei proprio al limite: basta un piccolo intoppo e sei nei guai.

      Rispondi
    • Ciao Gaia!
      Non ho molto capito il fatto della data di scadenza del bollo… ma puoi fare il controle Technique in ogni momento qui in francia!
      Io ho acquistato addirittura un buono su Groupon per pagare 40€ invece che 80€.

      Cosi puoi fare il controllo, e fare tutta la trafila al centro des impots e alla prefettura e poi in seguito inviare le targhe in italia e fare la radiazione dal pra. (io pern fortuna ho mio padre che si occuperà di tutto… poi non so per te)

      comuque martedi andrò finalmente alla prefettura per lanciare il procedimento per avere la carte grise… vi tengo aggiornati

      Rispondi
      • vedo ora le vostre risposte, intanto grazie!
        poi il mio problema è stato che il libretto italiano presenta tutte le informazioni e pareva stesse andando tutto bene senza certificato di conformità, ma alla fine il campo K della mia Opel Corsa è diverso (per essere comunitario deve rispondere a questi criteri: http://www.carte-grise.org/nomenclature/K-numero-reception-type.php, altirmenti significa che è accettato a livello nazionale e per l’estero serve il CdC)

        quindi per riassumere:

        – scendo mercoledi in italia
        – a questo punto cerchero’ di radiare l’auto al PRA in quei gg
        – nel frattempo mi arriva (si spera :B) il COC
        – e concludo la pratica (sempre si spera)

        > Al PRA non risponde nessuno né via mail né al telefono

        vi faccio sapere…

        Rispondi
        • Un articolo del Corriere di 2 anni fa dice:
          http://motori.corriere.it/speciali/2014/pratiche-auto/notizie/radiazione-automobile-esportazione-demolizione-84e5cfe0-e02e-11e3-a33f-94f3ff75232d.shtml

          Radiazione per esportazione all’estero

          Se l’auto viene esportata all’estero, occorre annotare la radiazione al PRA. La pratiche di radiazione per esportazione devono essere effettuate tramite lo STA (Sportello Telematico dell’Automobilista). Lo STA pubblico è attivo presso gli Uffici della Motorizzazione Civile e gli uffici provinciali del PRA. Lo STA privato è attivo presso gli Studi di Consulenza Automobilistica (agenzie di pratiche auto). Agli STA privati, che sono riconoscibili attraverso l’esposizione di questo logo devono essere corrisposte, oltre alle imposte e tasse, anche le competenze per l’attività esercitata in regime di libero mercato. Allo STA vanno consegnate le Targhe, la Carta di Circolazione, il CDP (Certificato di Proprietà) e una dichiarazione sostitutiva sulla quale si indica, tra l’altro, il Paese di destinazione del veicolo. Lo STA rilascia, immediatamente, il Certificato di Radiazione e, solo per i veicoli la cui destinazione è un Paese della Comunità Europea, la Carta di Circolazione annullata tramite l’applicazione di un Tagliando di Annullamento.Radiazione per esportazione
          e all’estero Se l’auto viene esportata all’estero, occorre annotare la radiazione al PRA. La pratiche di radiazione per esportazione devono essere effettuate tramite lo STA (Sportello Telematico dell’Automobilista). Lo STA pubblico è attivo presso gli Uffici della Motorizzazione Civile e gli uffici provinciali del PRA. Lo STA privato è attivo presso gli Studi di Consulenza Automobilistica (agenzie di pratiche auto). Agli STA privati, che sono riconoscibili attraverso l’esposizione di questo logo devono essere corrisposte, oltre alle imposte e tasse, anche le competenze per l’attività esercitata in regime di libero mercato. Allo STA vanno consegnate le Targhe, la Carta di Circolazione, il CDP (Certificato di Proprietà) e una dichiarazione sostitutiva sulla quale si indica, tra l’altro, il Paese di destinazione del veicolo. Lo STA rilascia, immediatamente, il Certificato di Radiazione e, solo per i veicoli la cui destinazione è un Paese della Comunità Europea, la Carta di Circolazione annullata tramite l’applicazione di un Tagliando di Annullamento.

          Rispondi
        • Ho fatto da poco la radiazione in Italia e confermo che per radiarla occorre prima re-immatricolarla in Francia. Tra l’altro, per radiarla devi consegnare documenti che ti servono in Francia, dunque io aspetterei. Alle brutte paghi il bollo anche quest’anno…

          Rispondi
  52. Grazie 1000 per il post utilissimo, mi manca un’informazione:
    Io mi sono procurato l’eurococ direttamente dalla sede francese della fiat, me ne hanno mandato una copia originale e scritta in francese…
    Ma non è che adesso quelli delle imposte per il quitus fiscal se lo tengono e poi me ne serve un altro originale per la prefettura? No perchè costa 180€ quello per la Lancia…
    Grazie.

    Rispondi
    • No tranquillo, i documenti ti verranno restituiti, ma se così non fosse basta farlo presente al tizio dell’ufficio. In ogni caso fatti *sempre* delle copie di tutti i documenti che andrai a presentare nei vari uffici.

      Rispondi
  53. Ciao Roberto, avrei bisogno invece di un consiglio;
    Io mi sono trasferita in Francia a fine febbraio e con me ho portato la mia Fiat 500 a tutt’ oggi ancora con targa italiana, preciso che non ho ancora la residenza.
    Con i tempi per la legge ancora posso circolare, per quanto ho capito, considerando che non so di preciso cosa prevede la mia assicurazione nei casi di circolazione alla estero, io peró tra 2 giorni dovrei rinnovare la mia rata semestrale, la mia domanda è : la pago o no? La rinnovo fino a dicembre oppure la lascio ferma e aspetto di prendere la residenza e inizio le pratiche per l immatricolazione????
    Grazie mille in anticipo!

    Rispondi
    • Credo che al tuo posto rinnoverei l’assicurazione semestrale italiana e poi penserei alla reimmatricolazione.

      L’alternativa è ovviamente iniziare immediatamente le pratiche per la reimmatricolazione e NON utilizzare assolutamente la vettura (in quanto senza copertura assicurativa di alcun tipo) finché non avrai le nuove targhe francesi e relativa assicurazione.

      Valuta anche il “problema” del bollo: a meno che tu non ne sia esentata, se da qui a dicembre ti scade il bollo della vettura, dovrai necessariamente ripagarlo in Italia anche se poi reimmatricolerai la vettura in Francia.

      Rispondi
  54. Informazioni estremamente interessanti. Io invece che devo immatricolare un’auto usata comprata in Italia oltre a tutta la trafila elencata, essendomi stato detto che la revisione poteva essere fatta anche in Italia purché entro i sei mesi dalla domanda di immatricolazione, mi sono visto rifiutare il formulario rilasciatomi dal garage che ha effettuato la revisione (“contrôle technique”). Non esistendo un formulario ufficiale per questo e non riconoscendomi quello esibito… dovrei portare la macchina dalla Sicilia (dove si trova attualmente) a Nizza per i trenta minuti del CT e poi riportarla giù per l’estate ! con un costo di trasporto di 1000 euro a tragitto!!!!!!!! la burocrazia talvolta è davvero a senso unico!

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  55. Salve a tutti
    Vorrei farvi una domanda visti che siete così informati…
    Mio figlio vive a Parigi, vuole comprarsi una macchina ma li costano di più
    Può comprarla in Italia e farsi mettere la targa francese?…ho detto una cavolata??

    Rispondi
  56. Salve, ho effettuato la procedura e ora sto per comprare le targe dopo aver ricevuto il certificato provvisorio d’immatricolazione. Ora la domanda che mi pongo è cosa ci dovrei fare con la targa italiana e a chi devo rivolgermi di preciso per darla indietro essendo in francia?

    Rispondi
    • Ciao Adam,
      leggi i commenti, ci sono alcune info utili.
      Io mi sono rivolto ad un ufficio privato di pratiche automobilistiche del mio ex-luogo di residenza e ci hanno pensato tutto loro in cambio di un compenso tutto sommato modesto, altrimenti devi passare per gli uffici della motorizzazione civile. Contatta qualche parente o amico in Italia che possa darti una mano e presso il quale potrai spedire le targhe (con me si erano raccomandati non non piegarle) e gli altri documenti necessari alla radiazione (dovrebbero bastare Libretto di Circolazione e CDP; fatti delle copie prima di inviarli).

      Rispondi
  57. Buongiorno!
    innanzitutto vorrei ringraziarvi per i vostri preziosissimi consigli.
    Vorrei porvi una domanda che non rientra in questi casi che sto leggendo:

    Vorrei portare la macchina di mio padre (che mi regala) in francia, dove ho la residenza da un annetto.

    Non vorrei fare il passaggio di proprietà per risparmiarmi 440€, quindi vorrei chiedervi se secondo voi un semplice atto di vendita che si fa al comune(con marca da bollo da 16€), con il quale mio padre vende la macchina a me, basta come documento da presentare all’ufficio des impots? oppure devo per forza fare il passaggio di proprietà e anche assicurazione a mio nome fino a che non arrivo in francia per fare tutti i giri che avete gia scritto?
    Spero di non aver scritto boiate lol
    Grazie gia da ora!
    Claudia

    Rispondi
      • Ciao Roberto e tutti voi:

        Volevo aggiornarvi su qualche trafila fatta da me:

        -se la macchina vi è stata venduta/regalata da qualcuno non c’è bisogno del passaggio di prop. in italia (risparmiatevi i 400€ e piu anche perchè li dovrete poi spendere in Francia per il COC e per il prezzo della carte grise 200€+200€)
        Basta il documento che potrete fare al comune con la persona che vi cede la macchina, un semplice atto di vendita con marca da bollo di 16€ che certifica questa vendita, una specie di autenticazione di firma cosi che in francia possiate presentare questo documento senza la presenza della persona che vi cede la macchina.

        -controllo tecnico: andrebbe bene anche la revisione italiana se fatta da meno di 6 mesi… qual’è il problema? che in italia non ti rilasciano alcun documento con il risultato del controllo! e qui in francia non basta il bollino che viene attaccato sul libretto -_- …
        quindi vi conviene fare il contrôle technique con un buono di groupon! io ne ho comprato uno a 40€ invece di 80€ e sono andata nel centro AUTOVISION di Saint Michel sur Orge 92, ricordate di portare con voi il libretto e il certificato COC.

        -per avere il COC affidatevi alla marca della vostra macchina qui in francia! io ho inviato una mail tramite il sito della fiat e mi hanno risposto dopo poco, mi hanno inviato il link dove richiedere il certificato.Come Roberto ha detto prima, vi evita che spendiate i soldi in italia e poi in Francia.

        Adesso mi attende l’appuntamento con la sous prefecture della citta dove vivo per lanciare il procedimento della carte grise… per poi ricevere la carta provvisoria con la quale andare a richiedere le targhe e fare l’assicurazione. (vi farò sapere)

        CIAO E GRAZIE ROBERTO! DOVRESTI FARE UN VERO SITO PER AIUTARE TUTTI GLI ITALIANI 😉

        Rispondi
        • Grande Claudia, informazioni utilissime, grazie!.
          Appena ho 5 minuti modificherò l’articolo originale integrando quanto hai scritto.
          Per il tuo suggerimento finale… ci penserò su 😉

          Rispondi
        • Ciao Claudietta! Scusa L intrusione ma anche io da circa un anno mi sono transferito in Francia e aspetto che mi raggiunga la mia ragazza: in effetti lei vuole trasferire la sua auto e volevamo quindi conferma sul fatto che non c è bisogno che lei faccia il passaggio di proprietà visto che L auto è intestata a sua mamma(?). Spero tu possa risp e darmi conferma

          Rispondi
  58. Ciao a tutti,
    Vorrei farvi partecipi della mia esperienza e farvi anche una domanda.
    In ottobre mi sono trasferito in Francia con la mia autovettura; dopo due mesi mi sono recato in prefettura (dove tra l’altro mi hanno detto che il certificato di conformità per le autovetture nuove non é necessario…meglio così) ed ho potuto reimmatricolare il veicolo semplicemente compilando una documentazione, consegnando il libretto originale italiano, pagando una tassa di circa 160 euro, e fornendo un giustificativo di domicilio.
    Ora ho la Carte Grise Francese e le targhe Francesi.
    Vengo alla domanda, dato che non ho fatto la radiazione dell’auto in Italia e continuo a pagare il bollo, visto che fra qualche mese ci ritorno definitivamente posso richiedere alla motorizzazione della mia provincia il libretto originale, che in Francia non restituiscono, e rimettere le vecchie targhe italiane ?
    Grazie a tutti per qualsiasi aiuto

    Rispondi
    • Se torni definitivaments in teoria si (con tutto in regola, compresi bollo ed assicurazione). In pratica non saprei (e mi preoccuperei di cosa fare con le targhe e i documenti francesi).
      Se qualcuno a qualche esperienza in merito…

      Rispondi
  59. Ciao a tutti

    Volevo ringraziare questo blog perché sono residente in Italia e ho preparato il passaggio della mia macchina immatricolata in Italia a mio padre residente in Francia (cioè una re-immatricolazione più un cambio di proprietario) … e ci sono riuscito grazie in particolare a questo blog !

    Alcune cosette sono andate diversamente, però in linea di massima, è tutto corretto.
    In particolare il tizio del “controle technique” esigeva un EuroCOC in francese, e il mio ordinato su internet su un sito specializzato era in inglese. Però mi sono salvato perché sul libretto, la mia macchina aveva già una certificazione europea (lettera K del libretto).
    Invece per la “prefecture”, andava bene il certificato in inglese..

    Comunque se volete dei dettagli, sono a disposizione!
    Saluti e ancora grazie

    Rispondi
    • Caro Xavier, ho un problema analogo al tuo: sono residente in Italia e proprietario di un VW T4 California/Westfalia, e voglio cedere questo mezzo a mio figlio che è residente in Francia, che poi lo immatricolerebbe in Francia. I nodi da sciogliere sono due: 1. dove effettuare il passaggio di prorpietà, in Italia o in Francia? 2. Come procurarmi un Certificato di Conformità (il mezzo è stato immatricolato per la prima volta nel 1992, e i vari servizi on-line non accettano richieste per veicoli anteriori a quella data), che vada bene per il Bureau d’Impots e la Prefecutre? Grazie.

      Rispondi
      • Ciao Mauro,
        rispondo per la parte che conosco: il Certificato di Conformità procuratelo direttamente presso VW, possibilmente la sede francese così da non avere problemi simili a quelli in cui mi sono imbattuto io.

        Per il passaggio mi dispiace, ma non so aiutarti anche se, in linea di massima, credo che convenga farlo al momento della cessione in Francia, ma come e dove proprio non saprei aiutarti.

        Ciao.

        Rispondi
    • E’ tutto riportato nel post.

      Eurococ:
      dipende dalla casa automobilistica. PEr la mia Mazda è venuto 133 euro spedito al mio domicilio francese con corriere espresso. Se mi fossi rivolto a terzi il prezzo sarebbe stato più che doppio.

      Immatricolazione vera e propria presso la prefettura:
      dipende dalla regione francese di residenza e dalla cilindrata dell’auto. Qui trovi un simulatore online ufficiale: https://www.service-public.fr/particuliers/vosdroits/F19211
      Io ho pagato circa 300 euro per la mia Mazda 6 2000cv.

      Targhe:
      circa 20 euro.

      Ciao.

      Rispondi
  60. Cioa Roberto. Io volevo chiederti che ho i miei genitori in Francia è ho trovato una macchina che va bene a loro per poco. Io ora devo fare il passaggio di proprieta (500 euro) o demolisce direttamente la macchina per l’estero? Premetto che ho i mezzi per mandare l’auto senza problemi. Le procedure variano?
    Bravissimo perché sei stato molto preciso su tutto.

    Rispondi
    • Ciao Amedeo,
      mi dispiace, ma non ho ben capito la tua situazione. Inoltre considera che la mia mini-guida riguarda solamente il caso di un auto *italiana* di proprietà (quindi niente passaggi/cessioni o altro). Per tutti gli altri casi non saprei consigliarti adeguatamente.

      Rispondi
    • Non fare il passaggio in italia, risparmi 500€.
      Fai una fattura tra privati la scarichi dal sito della prefettura francese, vendita particuler.
      E mandi libretto foglio di proprietà in originale con l’auto ovvio anche fattura e coppia di un tuo documento. Tu Tieni à casa le copie di tutti I documenti auto ti serviranno per la radiazione dopo che riavrai le targhe italiane.

      Rispondi
  61. Ciao Roberto grazie ancora per le.tue informazioni..
    Oggi ho immatricolato l auto corrisponde tutto quello che hai scritto. Sei stato utilissimo.
    Buone feste

    Rispondi
  62. Non saprei… Risiedo in francia già da un anno
    …per quanto ne so io il certificato di esportazione estera del veicolo riguarda solo le auto provenienti fuori dal territorio UE..
    Non sono ancora andato in prefettura andò domattina.
    Vi saprò dire… Grazie lo stesso Roberto

    Buona giornata.

    Rispondi
  63. Ciao a tutti
    Dopo aver racimolato tutti i documenti certifico di conformità, quitus fiscale oltre al resto dei documenti la prefettura mi chiede il certificato di esportazione estera. A voi risulta?

    Rispondi
  64. P.s per tutte le persone che possiedono un auto gruppo Fiat il sito per chiedere il certificato di conformità e il seguente :www.homologationfiatgroup.fr a me e arrivato a casa dopo 3 giorni. Costo 185 euro

    Rispondi
  65. Grazie Roberto per le tue info… Sarà fatto
    È da mesi che vado dietro i documenti..martedì spero di riuscire a fare tutto.
    Ultima domanda. La macchina è intestata a due persone. 1 persona abita in Italia la 2 persona sarei io abito in francia.
    Come bisogna procedere in questo caso? E sufficiente un attestation d ebargment?oppure è sufficiente una procuration?

    Rispondi
  66. No, non è necessaria alcuna traduzione. Un consiglio: controlla presso la tua prefettura se è necessario presentare il CdP. Se te lo ritirano fatti comunque rilasciare una fotocopia fronte-retro dello stesso ed una dichiarazione della prefettura dove viene spiegato il motivo del ritiro. In ogni caso fatto una copia di tutti i documenti.

    Rispondi
  67. Ciao ragazzi
    Finalmente vedo chiaro su come immatricolare la mia auto. Grazie per le info.dettagliate.
    Domanda: il certificato di proprietà bisogna tradurlo?

    Rispondi
  68. Ciao Roberto, grazie per la precisione nel spiegare passo passo tutti i passaggi. Ma volevo sapere se questa procedura era possibile farla tramite qualche agenzia pagando anche di più.
    Grazie

    Rispondi
    • Ciao Gianluca,
      So per certo che è possibile, ma non li conosco e non so nulla sui costi e sulle modalitá. Mi dispiace (una semplice ricerca via Google restituisce diversi servizi che si occupano di reperire a pagamento il Certificato d’immatriculation: la cosa migliore e contattare uno che abbia un’agenzia nella propria zona di residenza).

      Rispondi
  69. grazie mille per questa esauriente descrizione
    io sono solo alle prime fasi e sto avendo molte difficoltà per avere il certificato di conformità europeo
    io ho una touran VW che ho comperato di seconda mano e non riesco a venire fuori
    Ho chiamato la VW ma finora non sono stati in grado di aiutarmi 🙁

    Rispondi
    • @Valentina
      Ciao Valentina. Capisco il tuo sconforto. Anche io mi sono dannato non poco nel recuperare il certificato di conformità europeo per la mia Mazda 6. Alla fine, come avrai letto, mi sono rivolto a Mazda Italia che, dopo avergli inviato tutti i documenti del caso e pagato quanto richiesto, me lo ha inviato direttamente in Francia tramite corriere espresso. Poi però, come riportato nell’articolo, ho avuto alcuni problemi con la prefettura francese…

      Secondo le informazioni presenti al link indicato da Atidem alcuni commenti fa, il certificato di conformità europeo va richiesto alla filiale francese del costruttore della vettura, quindi nel tuo caso devi rivolgerti a VW France (questo è il link al servizio clienti). Se hai tutti i documenti in regola, non credo possano rifiutarsi di inviartelo. Allo stesso link è scritto che teoricamente potresti fare a meno del CE ed utilizzare il certificato di immatricolazione italiano, ma a patto che contenga tutti i dati necessari all’immatricolazione francese (e l’unico ente che è in gradi di dirti qualcosa a proposito è la prefettura presso cui andrai a richiedere la carta grise…).

      Fammi sapere se riesci a risolvere.

      In bocca al lupo.

      Rispondi
  70. Ciao Roberto, sto utilizando le info sulla tua pagina per eseguire la rei-imatricolazione della mia automobile in Francia. E’ tutto chiarissimo, grazie mille, solo una cosa non capisco: con il certificat d’immatriculation provvisorio posso gia stipulare una polizza assicurativa? Senno, qual è il momento esatto in cui posso farlo?
    Grazie Mille!

    Rispondi
    • @Angelo
      Ciao Angelo.
      Sinceramente mi hai fatto venire un bel dubbio. A me il certificato definitivo è arrivato in pochissimi giorni (2/3, non ricordo esattamente), per questo quando ho scelto l’assicurazione con cui stipulare il contratto mi sono presentato direttamente con il certificato finale. Nel frattempo la macchina non mi era servita se ne era rimasta in garage.
      Ti consiglio di chiedere direttamente presso l’agenzia di assicurazione. Magari poi puoi farmi sapere così aggiorno la miniguida 🙂

      In bocca al lupo!

      Rispondi
  71. Ringrazio per la puntuale e dettagliata esposizione che consente di procedere con sicurezza e celerità. Fortunatamente ci sono persone per cui la socialità non è un concetto astratto.

    Rispondi

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